Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Pronto soccorso: numeri record di accessi, e cala il tempo di attesa
Per il 2018 stima di 77mila prestazioni. Nata la onlus di volontari
VICENZA Quota centomila. È la stima degli accessi al pronto soccorso di Vicenza che, quest’anno, secondo la dirigenza medica arriveranno per la prima volta a una quota da record. «I cittadini vengono qui perché ottengono una risposta subito» sottolinea il primario Francesco Corà, che ieri ne ha parlato in piazza dei Signori in occasione della presentazione alla città della neonata associazione «Amici del Pronto Soccorso di Vicenza». L’onlus è presieduta da Gianni Vendramin, che spiega: «Il nostro volontariato avrà l’obiettivo di rendere la struttura sempre più trasparente e vicina ai bisogni dei cittadini».
Ida tiparl anodi unincr estro enterite, mento costante degli accessi negli ultimi anni: si è passati dai 71.500 del 2016 ai 74.748 dell’anno scorso.
Quest’anno si prevede che verranno superate le 77mila prestazioni, alle quali vanno però aggiunti i «percorsi brevi» pediatrico e ostetrico-ginecologico.
In tutto si stima il superamento dei 100mila casi. Allo stesso tempo sono comunque calati i tempi d’attesa: nel 2016 la durata media degli accessi, in novanta casi su cento, era di cinque ore e 57 minuti, mentre nei primi sei mesi del
2018 si è scesi a quattro ore e
45 minuti.
I pazienti si presentano al pronto soccorso per vari problemi: dal mal di denti alla ga- Circa il due per cento dei casi sono codici rossi (urgenza assoluta), tra il 30 e 35 per cento sono gialli (mediamente urgenti), il 20 per cento verdi e circa il 50 per cento bianchi (non urgenti).
«Il “colore” denota solo la priorità d’accesso alla visita – sottolinea Corà –, questo aumento di anno in anno si può spiegare da un lato con la crescita dei pazienti cronici, dall’altro con il fatto che le medicine di gruppo spesso danno appuntamento il giorno dopo: difficilmente il paziente che vuole una risposta urgente si accontenta. Il pronto soccorso dà una risposta subito».
Con i numeri che crescono, la dirigenza è preoccupata anche che lo standard di rispetto della dignità della persona, nella struttura, rimanga costante.
Proprio con questo fine è nata l’associazione di volontariato: «Abbiamo in mente già diverse iniziative – osserva Gianni Vendramin presidente della onlus -. Pensiamo a progetti concreti quali dotazioni e servizi per migliorare il confort di chi attende il proprio turno, a strumentazione utile all’attività del personale sanitario, assistenza specializzata alle vittime di violenza e molto altro. Altrettanto importante per noi sarà realizzare nel territorio dei progetti di educazione civica per far conoscere come funziona il pronto soccorso».