Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Poesie e poi video porno alla titolare Denunciato operaio, stalker per anni
BASSANO Quattro anni fa la titolare dell’azienda per cui lavora, una ditta del Bassanese, gli aveva tenuto aperta la porta di un ufficio. E lui, interpretando quel gesto come un possibile approccio, aveva iniziato in forma anonima a mandarle rose e poesie. Il romanticismo però nel tempo era degenerato: alle poesie quest’estate si sono sostituiti invii anonimi di foto e video osceni di parti intime.
Il responsabile è un operaio di 47 anni: gli agenti del commissariato lo hanno rintracciato e denunciato per stalking.
Tutto è iniziato nel 2014, con un fraintendimento. L’intera vicenda si svolge in una grande realtà industriale dell’hinterland di Bassano, con più di 200 dipendenti. Quell’anno, all’inizio di una riunione di lavoro, la trentenne titolare tiene aperta per poco la porta di un ufficio dove si svolge l’incontro all’operaio in futuro autore delle molestie. Lui, che è sposato con figli, fraintende quel gesto, ritenendo che la donna in quel modo voglia fargli capire di provare interesse nei suoi confronti.
Così da lì in poi inizia una corrispondenza amorosa via Facebook: con un profilo anonimo, creato ad hoc, comincia a scriverle delle poesie e a inviargliele. Alle rime alterna la prosa, con messaggi densi di emozioni in cui spiega alla donna quanto lei sia importante per lui, o in cui parla della propria vita. L’imprenditrice dopo qualche mese blocca quel profilo che la infastidisce, lui non si dà per vinto e ne crea un altro, sempre con un nome falso. E ricomincia a inviarle scritti e versi d’amore.
All’inizio di quest’estate, dopo tre anni di tentativi, l’uomo ha deciso di passare a toni e contenuti ben più scabrosi. Probabilmente riteneva che questo avrebbe portato le attenzioni dell’imprenditrice verso di lui: così, perfino mentre era al mare con la moglie e i bambini, ha iniziato a bombardare la trentenne datrice di lavoro di messaggi con allegate foto e video di proprie parti intime, filmati osceni del tutto non richiesti. La donna a quel punto si è rivolta alla polizia di Stato, per far cessare le molestie una volta per tutte. Gli agenti del commissariato di Bassano hanno raccolto la denuncia e iniziato a indagare, risalendo in breve tempo al responsabile. L’operaio di 47 anni è stato convocato negli uffici di via Pecori Giraldi e lì, messo alle strette, ha confessato tutto: ai poliziotti ha detto che lo faceva perché era convinto che all’imprenditrice facesse piacere. Per lui è scattata una denuncia per stalking, atti persecutori.
E non è da escludere, visto il contesto, che per l’uomo ci siano anche conseguenze professionali come il licenziamento.