Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
L’export e la produzione tornano a crescere Industriali fiduciosi
Restano i problemi di liquidità. Sabato assemblea dell’associazione. «Ragioniamo sul cambiamento»
VICENZA Il rallentamento di inizio anno è stato solo un «prendere la rincorsa»: l’economia vicentina è tornata a correre, con la produzione industriale e l’export in Europa cresciuti di quasi cinque punti fra aprile e giugno di quest’anno. Ne sono certi gli imprenditori di Confindustria Vicenza, che ieri hanno diffuso l’analisi congiunturale del secondo trimestre 2018 e che sabato si preparano ad accogliere il presidente nazionale Vincenzo Boccia per l’assemblea generale annuale. Si svolgerà a Breganze alla Otb (Only the brave) e l’ospite sarà «Mr Diesel», Renzo Rosso.
L’indagine di Confindustria si è concentrata su un campione composto dalla componente manifatturiera dei soci vicentini (il gruppo più numeroso delle circa duemila società associate). Tre intervistati su quattro segnalano un livello produttivo soddisfacente e il 52 per cento un aumento della produzione; a riportare un calo è solo il 18 per cento. Complessivamente «la produzione industriale segna un più
4,28 per cento rispetto allo stesso trimestre del 2017». Il portafoglio ordini risulta stabile per il 38 per cento delle aziende, e un quarto del totale conferma di avere ordini oltre i tre mesi. Altro elemento che fa ben sperare sono le esportazioni. Rispetto al primo trimestre dell’anno, quando era stato avvertito un lieve rallentamento delle vendite sul mercato europeo (il dato si attestava ad un più 0,62 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), il valore fra aprile e giugno torna a crescere del 4,97 per cento, riprendendo i ritmi di fine
2017. Altrettanto buoni sono i numeri sul mercato interno (più 3,05 per cento) ed extra Ue (più 4,53 per cento). Buone notizie poi arrivano dall’occupazione: quattro aziende su dieci del campione hanno dichiarato che stanno assumendo nuovo personale, portando il dato complessivo ad un più
1,84 per cento. Non sono invece altrettanto buone le notizie sulla liquidità aziendale – le situazioni di tensione passano
dall’11 al 13 per cento del campione e quasi un’azienda su cinque segnala ritardi negli incassi – né quelle sulle materie prime, il cui prezzo aumenta: in media l’incremento è stato del 2,4 per cento, mentre quello dei prodotti finiti si è fermato a un più 0,8 per cento. L’indagine rileva poi quali sono i settori che mostrano le performance migliori: la maggior parte, dalla meccanica alla moda, si attesta in crescita con le eccezioni di chimica, alimentare, legno e soprattutto concia, che registrano in tutto o in parte delle prestazioni negative.
Intanto, nel quartier generale della Diesel a Breganze ci si prepara per l’evento di sabato, dalle 10, intitolato quest’anno «Le due rivoluzioni». Il presidente vicentino degli industriali, Luciano Vescovi, ne spiega il senso: «In questa assemblea vorremmo ridare un senso alla parola cambiamento: cos’è, da dove viene e soprattutto dove ci sta conducendo. Credo siano in particolare due gli elementi: la prima delle due rivoluzioni è quella demografica, siamo il secondo Paese più vecchio al mondo. Non deve stupire quindi che il dibattito pubblico sia alquanto miope e si concentri più sulle pensioni che sull’occupazione. La seconda rivoluzione è invece quella tecnologica che sta rimettendo in discussione i processi produttivi e i modi in cui l’essere umano sarà chiamato a prestare la propria opera. C’è il forte bisogno – conclude l’industriale di dare un’interpretazione di quanto sta accadendo, al fine di governare il presente e dirigersi con consapevolezza verso il futuro: non c’è più tempo né per aver paura né per la temerarietà. Occorre il coraggio di guardare alla realtà».