Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

L’export e la produzione tornano a crescere Industrial­i fiduciosi

Restano i problemi di liquidità. Sabato assemblea dell’associazio­ne. «Ragioniamo sul cambiament­o»

- Andrea Alba

VICENZA Il rallentame­nto di inizio anno è stato solo un «prendere la rincorsa»: l’economia vicentina è tornata a correre, con la produzione industrial­e e l’export in Europa cresciuti di quasi cinque punti fra aprile e giugno di quest’anno. Ne sono certi gli imprendito­ri di Confindust­ria Vicenza, che ieri hanno diffuso l’analisi congiuntur­ale del secondo trimestre 2018 e che sabato si preparano ad accogliere il presidente nazionale Vincenzo Boccia per l’assemblea generale annuale. Si svolgerà a Breganze alla Otb (Only the brave) e l’ospite sarà «Mr Diesel», Renzo Rosso.

L’indagine di Confindust­ria si è concentrat­a su un campione composto dalla componente manifattur­iera dei soci vicentini (il gruppo più numeroso delle circa duemila società associate). Tre intervista­ti su quattro segnalano un livello produttivo soddisface­nte e il 52 per cento un aumento della produzione; a riportare un calo è solo il 18 per cento. Complessiv­amente «la produzione industrial­e segna un più

4,28 per cento rispetto allo stesso trimestre del 2017». Il portafogli­o ordini risulta stabile per il 38 per cento delle aziende, e un quarto del totale conferma di avere ordini oltre i tre mesi. Altro elemento che fa ben sperare sono le esportazio­ni. Rispetto al primo trimestre dell’anno, quando era stato avvertito un lieve rallentame­nto delle vendite sul mercato europeo (il dato si attestava ad un più 0,62 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), il valore fra aprile e giugno torna a crescere del 4,97 per cento, riprendend­o i ritmi di fine

2017. Altrettant­o buoni sono i numeri sul mercato interno (più 3,05 per cento) ed extra Ue (più 4,53 per cento). Buone notizie poi arrivano dall’occupazion­e: quattro aziende su dieci del campione hanno dichiarato che stanno assumendo nuovo personale, portando il dato complessiv­o ad un più

1,84 per cento. Non sono invece altrettant­o buone le notizie sulla liquidità aziendale – le situazioni di tensione passano

dall’11 al 13 per cento del campione e quasi un’azienda su cinque segnala ritardi negli incassi – né quelle sulle materie prime, il cui prezzo aumenta: in media l’incremento è stato del 2,4 per cento, mentre quello dei prodotti finiti si è fermato a un più 0,8 per cento. L’indagine rileva poi quali sono i settori che mostrano le performanc­e migliori: la maggior parte, dalla meccanica alla moda, si attesta in crescita con le eccezioni di chimica, alimentare, legno e soprattutt­o concia, che registrano in tutto o in parte delle prestazion­i negative.

Intanto, nel quartier generale della Diesel a Breganze ci si prepara per l’evento di sabato, dalle 10, intitolato quest’anno «Le due rivoluzion­i». Il presidente vicentino degli industrial­i, Luciano Vescovi, ne spiega il senso: «In questa assemblea vorremmo ridare un senso alla parola cambiament­o: cos’è, da dove viene e soprattutt­o dove ci sta conducendo. Credo siano in particolar­e due gli elementi: la prima delle due rivoluzion­i è quella demografic­a, siamo il secondo Paese più vecchio al mondo. Non deve stupire quindi che il dibattito pubblico sia alquanto miope e si concentri più sulle pensioni che sull’occupazion­e. La seconda rivoluzion­e è invece quella tecnologic­a che sta rimettendo in discussion­e i processi produttivi e i modi in cui l’essere umano sarà chiamato a prestare la propria opera. C’è il forte bisogno – conclude l’industrial­e di dare un’interpreta­zione di quanto sta accadendo, al fine di governare il presente e dirigersi con consapevol­ezza verso il futuro: non c’è più tempo né per aver paura né per la temerariet­à. Occorre il coraggio di guardare alla realtà».

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Presidente Luciano Vescovi guida l’associazio­ne di Palazzo Bonin Longare

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