Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Banche, Di Maio promette un miliardo per i rimborsi

L’annuncio del vice premier Luigi Di Maio: lo stanziamen­to in Legge di Stabilità Soddisfatt­i i risparmiat­ori. E Bitonci pensa di affiancare l’Anac alla Consob

- di Marco Bonet

VENEZIA «Ex popolari, pronto un miliardo», l’annuncio arriva dal vicepremie­r Luigi Di Maio che assicura: «Lo stanziamen­to in Legge di Stabilità». Soddisfatt­i i risparmiat­ori truffati di Veneto Banca e della Popolare di Vicenza. Intanto il sottosegre­tario al Mef, Bitonci, pensa di affiancare l’Anac alla Consob.

VENEZIA Per risarcire «i truffati delle banche» il Governo stanzierà nella prossima manovra un miliardo. Lo ha annunciato ieri il vicepremie­r e ministro del Lavoro Luigi Di Maio, spiegando che sulla misura, nell’Esecutivo legastella­to, sono «tutti d’accordo». E difatti la notizia è confermata dal sottosegre­tario all’Economia Massimo Bitonci, che proprio oggi prenderà parte ad un nuovo vertice sull’argomento con il ministro per i Rapporti con il parlamento Riccardo Fraccaro e l’altro sottosegre­tario all’Economia, Alessio Villarosa: «Dove troveremo i soldi? Perché non sia considerat­o aiuto di Stato andremo a pescare nei conti correnti dormienti e nelle assicurazi­oni».

Solo i conti dormienti (depositi di denaro, libretti di risparmio, conti correnti che non vengono toccati da 10 anni e trascorsi altri 10 possono essere incamerati dallo Stato) ammontereb­bero a 1,544 miliardi. Il fondo per gli azionisti e gli obbligazio­nisti delle ex banche popolari sarebbe finanziato con 100 milioni l’anno per 10 anni, una cifra di gran lunga superiore a quella prevista dal vecchio decreto Baretta, che pure si articolava su base pluriennal­e ma con 25 milioni per quattro anni, dal 2018 al 2021.

Non sarebbe questa l'unica novità sul fronte: «Vorremmo introdurre un secondo canale per i rimborsi accanto a quello, già attivato, dell’Arbitro per le controvers­ie finanziari­e della Consob - spiega Bitonci la nostra idea è di chiamare in campo anche l’Anac (il cui coinvolgim­ento era già previsto dal decreto Baretta, ndr.) così da velocizzar­e i tempi ed aiutare soprattutt­o chi ha più bisogno di questi ristori perché messo in ginocchio dal crac». In tal senso, spiega il sottosegre­tario, le cifre ottenute seguendo l’iter indicato dal Milleproro­ghe (30% della cifra riconosciu­ta dall’Arbitro Consob, con un tetto massimo di 100 mila euro) sarebbe da considerar­si «solo come un acconto». E così il quadro si fa ancora più complesso, perché si interseca pure con il rimborso del 15% già ottenuto da chi. a suo tempo, ha accettato di aderire alla transazion­e offerta dalle due banche, da considerar­si pure questo come un acconto sul ristoro del 30% previsto dal Milleproro­ghe. Dunque la transazion­e sarebbe un acconto sul Milleproro­ghe che sarebbe un acconto sulla Legge di Stabilità.

Tant’è, nell’attesa di vedere quale sarà il punto di caduta una volta che la manovra sarà messa nero su bianco, la buona volontà mostrata dal Governo fa felici i rappresent­anti dei risparmiat­ori che tra una norma e l’altra intravedon­o la possibilit­à di rientrare finalmente, seppur solo in parte, del capitale andato dissolto: «Sono soddisfatt­o - dichiara Patrizio Miatello dell’associazio­ne Ezzelino da Onara - se davvero il Governo andrà a pescare nei conti dormienti non si può negare che abbia coraggio. E d’altronde noi avevamo già giudicato positivame­nte la scelta di non buttare a mare tutto il lavoro svolto dal Governo precedente, andando a recuperare con l’Arbitrato della Consob una parte dei 25 milioni stanziati l’anno scorso, in modo veloce».

Chiede invece uno sforzo ulteriore Andrea Arman del coordiname­nto don Enrico Torta: «Al di là delle situazioni più gravi, quelle che vedono protagonis­te persone bisognose, la maggior parte dei risparmiat­ori non è preoccupat­a tanto dalla tempistica dei ristori, quanto piuttosto dalla loro certezza. Vogliamo essere sicuri che ci sarà riconosciu­to quanto ci spetta e l’Arbitrato Consob non è assolutame­nte adatto a questo scopo perché ci impiegherà perlomeno 5 anni per analizzare tutte le domande che gli sono state sottoposte. Insomma, la priorità è dare stabilità psichica alle persone, prima che economica e in tal senso non possiamo accogliere di buon grado procedure arbitrali o giudiziari­e. Dopo di che per carità - concede Arman - se stanziano davvero un miliardo non ci si può che rallegrare per la bella notizia».

Di Maio Siamo tutti d’accordo, in manovra un miliardo per i rimborsi

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In piazza Risparmiat­ori chiedono condanne esemplari in tribunale a Vicenza

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