Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Nefrologia è clinica universitaria
Premiate le eccellenze del reparto diretto da Ronco che ora resta a Vicenza
VICENZA Per la prima volta nella sua storia un pezzo dell’ospedale San Bortolo di Vicenza diventa università. Da ieri il reparto di Nefrologia, dialisi e trapianto renale è diventata una vera e propria clinica universitaria, dipendente da Padova. E il primario Claudio Ronco, noto a livello internazionale, assume anche il ruolo di professore ordinario. Per ora con un incarico triennale: «Questo incarico mi permette di rimanere a Vicenza. Altrimenti partivo per gli Usa».
TRISSINO Nuova diffida e sospensione alla Miteni di Trissino: la Provincia ha sospeso l’attività in un’altra parte dell’industria chimica, una sezione dei bacini del sistema fognario. Inoltre l’ente ha chiesto a Miteni una relazione immediata su un incidente avvenuto sabato: una piccola fuoriuscita di acido fluoridrico. «Il profilo della diffida non è chiaro, lo stiamo valutando a livello legale» avvertono dalla società.
Da mesi l’azienda - coinvolta nell’indagine della procura per la contaminazione da Pfas nella falda dell’Ovest Vicentino, Bassa Veronese e Bassa Padovana (Miteni produceva Pfas a catena lunga fino al
2011) – è sotto la lente di Arpav e della Provincia. Nella falda sotto il sito sono infatti state scoperte due sostanze lavorate in Miteni in tempi recenti, l’acido GenX e del composto
C6O4, motivo per cui durante l’estate l’ente provinciale (che dispone l’autorizzazione dell’azienda ad operare) ha sospeso quella parte degli impianti in cui si lavoravano questi prodotti. Inoltre è stata imposta all’azienda un’analisi dei propri impianti, alla ricerca della (ipotetica) falla. La prima indagine (ora ne è in corso una seconda) non ha evidenziato un punto da cui siano partite perdite, ma secondo la Provincia ha comunque evidenziato componenti obsoleti o non più sicuri: così l’ente la scorsa settimana ha disposto la sospensione di due canalette, cinque bacini di contenimento e tre pozzetti. «La relazione di Arpav, effettuata sulle stesse analisi svolte ad agosto, ha mostrato ulteriori elementi su cui intervenire rispetto a quelli su cui la Provincia aveva già preso provvedimenti. La nuova sospensione è relativa ad una parte dell’impianto fognario» spiega il consigliere provinciale con delega all’Ambiente (e sindaco di Chiampo) Matteo Macilotti. Ma non finisce qui. L’ente, infatti, vuole vederci chiaro su un incidente avvenuto fra venerdì e sabato dentro l’azienda. La Provincia, che fa sapere di aver avuto notizia dell’accaduto dai carabinieri del Noe di Treviso, ha intimato alla ditta «di trasmettere entro 24 ore una relazione sulla dinamica, sulle azioni intraprese e sulle conseguenze». Inoltre, palazzo Nievo ha chiesto «ad Arpav e al Comitato tecnico per la aziende a rischio di incidenti rilevanti un’analisi completa da parte loro degli aspetti tecnici, organizzativi e gestionali connessi all’incidente». Per Macilotti «è grave che la Provincia non sia stata informata subito». L’episodio, dichiarano da Miteni, sarebbe contenuto: «C’è stata una piccola fuoriuscita di acido in uno spazio chiuso, interno, e sono entrati in funzione gli aspiratori».
Anche se le sospensioni sono ormai estese nell’area aziendale, l’industria in queste ore sta lavorando e ha di fatto ottenuto dal tribunale di Vicenza una proroga per la definizione del concordato: la prossima udienza è programmata per i primi giorni di novembre. Proprio entro il 4 novembre Miteni dovrà presentare a Provincia, Regione e Comune un piano definitivo di bonifica del proprio sito: i due mesi in più consentiranno di inserirlo nel concordato.