Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Bloccato per quindici anni da ricorsi e burocrazia apre l’Arsenale di Roncade «Sarà l’Iper dei servizi»
RONCADE (TREVISO) «Qui erano tutti campi eh», puntualizza con malcelato orgoglio il sindaco di Roncade Pieranna Zottarelli. E, in effetti, i campi che lambivano la Treviso-Mare fino a 15 anni fa, ora accolgono un anfiteatro di cemento nero-verde acido cui si accede da un brise-soleil gigante realizzato in cemento ma, in questo caso, candido. Un’odissea lunga tre lustri per arrivare - e pare sarà finalmente la volta buona - all’inaugurazione del centro commerciale «l’Arsenale» voluto, difeso e costruito dal Gruppo Basso. La società trevigiana spazia dal core-business dell’edilizia fino al ricettivo, passando per il servizio catering.
Sessantacinque milioni di investimenti, cinquanta negozi, una forte partnership con il Comune e un taglio commerciale «differenziato» per non soccombere alla concorrenza. Il nodo, infatti, è proprio questo. Il centro commerciale che non stonerebbe in una rappresentazione di «Aspettando Godot» era stato concepito agli inizi degli anni 2000 come un outlet grandi firme nel ricco territorio della Marca. L’intuizione era azzeccata. La prova è il successo dell’outlet poi aperto a Noventa di Piave su cui sono migrati, appunto, i marchi agganciati inizialmente per Roncade. Colpa dei ricorsi avanzati a suo tempo da gruppi concorrenti che hanno paralizzato fino al 2014 il progetto. A quel punto la Regione ha tagliato il nodo gordiano di due sentenze contraddittorie del Consiglio di Stato affidando definitivamente il sito alla Basso. Tanto che la struttura era pronta al 90% già quattro anni fa. E si era annunciata l’apertura per il 2015 con un concept che includeva 72 negozi e una partnership con la Triennale di Milano.
Non è andata così, ma i 50 negozi che annoverano uno dei primi punti vendita della superpotenza tedesca Aldi, nel campo dei discount, sono ormai pronti e studiati per resistere alla concorrenza. Negli anni di stallo sono fioriti a pochi chilometri di distanza altri due maxi centri per lo shopping, Silea e il «Tiziano» di San Biagio di Callalta. E, la Nave de Vero di Mestre insegna, il rischio «cannibalizzazione» esiste. «Per scongiurarlo spiega Simone Dal Sie del Gruppo Basso - abbiamo puntato, grazie alla collaborazione con la multinazionale del retail Cushman & Wakefield, su un taglio molto ben definito che intercetta le esigenze più recenti della clientela, quelle dei servizi alla persona. Per questo, oltre all’ipermercato, ai negozi di telefonia, al lavasecco e a quelli di abbigliamento e accessori, c’è anche una clinica dentale. La concorrenza si batte così».
A sostenere convintamente il progetto c’è anche il sindaco Zottarelli che ricorda: «Il commercio è un vero traino per il turismo, che valorizza, quindi, tutto il nostro territorio». Non a caso, i larghi corridoi dell’«Arsenale» ospiteranno stabilmente un info point del Comune e delle associazioni di categoria locali e una serie di eventi legati ad esempio, alle produzioni a km zero.
Per far fronte all’aumento di traffico legato al nuovo iper sono state realizzate due rotatorie ma, ricorda Zottarelli: «La Treviso-Mare va allargata, messa in sicurezza e adattata ai nuovi carichi di traffico. L’eventuale futura Via del Mare non aiuterà.
Già pronto un calendario di eventi per lanciare il nuovo centro commerciale, da Cristina D’Avena alla youtuber La Sabrinagamer. La superficie coperta è di 25.000 metri quadrati di cui 17.000 di negozi su un totale di 60.000 con un parcheggio a raso di 1.700 posti auto e la piantumazione di 200 alberi.
«Il progetto - conclude Dal Sie - ha visto il recupero e la rigenerazione di 4 fabbricati industriali preesistenti ricoperti da lastre in alluminio nero secondo una tecnica che permette di abbattere il consumo energetico garantendo una migliore salubrità degli spazi.I tre corpi di collegamento, realizzati nella seconda fase d’intervento, sono di colore verde. Due di questi, ospitano le due piazze della ristorazione. Sono stati realizzati interamente in legno lamellare e vetro, con un’altezza di 12 metri e illuminati da luce naturale. Tutta la struttura è in calcestruzzo precompresso o vibrato con il brevetto Basso di Linea Fly 90».