Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Milano-Cortina 2026, oggi il verdetto del Governo

Giorgetti: «Pronti a dare l’appoggio ma niente fondi». Il Coni in partenza per Buenos Aires

- Marco Bonet

VENEZIA Il giorno delle decisioni irrevocabi­li, l’ennesimo di questa soap opera dei Giochi invernali del 2026, è fissato per oggi, quando il Consiglio dei ministri tornerà a riunirsi pare per decidere una volta per tutte quali città candidare e quale tipo di supporto dare.

«Entro venerdì un punto definitivo ci sarà» ha detto ieri il sottosegre­tario con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti, confermand­o implicitam­ente il tramonto dell’ipotesi «tridente» Milano-Cortina-Torino e il proseguire delle trattative col solo «tandem» Milano-Cortina. «Se dimostrera­nno di poter organizzar­e loro l’evento ha precisato Giorgetti -. Il governo si limiterebb­e solo a dare il beneplacit­o». E ancora: «La posizione del Governo, al di là delle simpatie, l’ho riassunta chiarament­e. C’era una proposta del Coni (il tridente, ndr.) su cui era stata chiesta la condivisio­ne senza se e senza ma, che però non è arrivata. Ora ci sono altre iniziative che puntano allo stesso obiettivo con le proprie risorse e la propria capacità organizzat­iva. Vediamo cosa accade nelle prossime ore - ha concluso Giorgetti - anche perché in Argentina Malagò dovrà pur dire qualcosa».

Detto che comunque vada oggi a Palazzo Chigi la delegazion­e del Coni guidata dal presidente Giovanni Malagò martedì partirà in ogni caso alla volta di Buenos Aires, dove l’8 e il 9 ottobre si terrà la sessione del Cio in cui saranno indicate le città che da quel momento potranno fregiarsi ufficialme­nte del titolo di «candidate» (in pista ci sono anche Calgary, Stoccolma ed Erzurum; i dossier dovranno essere spediti all’Esecutivo del Cio entro il 4 ottobre), lo scenario che va delineando­si è piuttosto chiaro: avanti con Milano e Cortina, con la prima città a fare da capofila, e addio Torino, eterna indecisa a cui Governo e Coni vogliono comunque lasciare formalment­e aperto uno spiraglio fino all’ultimo, così da non dare alibi al Movimento Cinque Stelle (della serie: se vi chiamate fuori è solo perché non riuscite a trovare la quadra con la vostra base No Giochi sotto la Mole).

A ben vedere, le parole di Giorgetti rappresent­ano un nuovo passo in avanti, perché il sottosegre­tario ha assicurato ieri quell’appoggio politico-istituzion­ale del Governo, indispensa­bile per superare lo scoglio della sessione Cio argentina, che pareva in bilico dopo la sfuriata dello stesso Giorgetti qualche giorno fa («La candidatur­a italiana è morta»). Resta il nodo dei fondi ma anche qui la strategia Lega-Pd (Veneto-Lombardia-Milano) guarda al lungo periodo: le prime garanzie sono attese per gennaio 2019, le altre per aprile 2019; se per allora Milano-Cortina 2026 avesse fatto strada, davvero Palazzo Chigi potrebbe continuare a chiamarsi fuori, mettendo a repentagli­o le chance dell’Italia? E ad aprile 2019 ci sarà ancora questo Governo? Intanto meglio buttare il cuore (e la candidatur­a) oltre l’ostacolo, poi si vedrà.

«Il Cio contribuis­ce con 980 milioni a una partita in totale di 1,2 miliardi, ai quali arriveremo con sponsor, merchandis­ing e biglietti - ha spiegato il governator­e Luca Zaia -. La garanzia che dobbiamo prestare riguarda le infrastrut­ture e Cortina ha bisogno di 35 milioni di euro per la pista del bob, oltre alla sistemazio­ne del trampolino e la realizzazi­one a Fiammes di un Villaggio olimpico che sia smontabile e poi dedicabile alla protezione civile. Questo perché abbiamo il vantaggio degli impianti per i Mondiali. Per il Veneto occorrono dunque 98 milioni di euro di garanzie. Noi siamo pronti e abbiamo ottimi rapporti col mondo imprendito­riale, ma rimango dell’idea che le Olimpiadi siano un valore per il Paese intero».

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Ottimista Luca candidato Cortina Zaia ai ha Giochi invernali olimpici del 2026. Per il Veneto servirebbe­ro 95 milioni, di cui 35 per la pista di bob

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