Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Ponte verso la chiusura, i negozianti «Il Comune non isoli Angarano»
Confcommercio chiede una struttura provvisoria: «O ci mette in ginocchio»
BASSANO «Non isoliamo borgo Angarano dal resto della città». La richiesta si alza a gran voce da Confcommercio Bassano a seguito della paventata chiusura del passaggio pedonale sul Ponte degli Alpini durante i lavori di somma urgenza per puntellare le stilate 3 e 4. Mentre si attende l’affidamento dell’intervento - c’è un’impresa triestina in ballo l’associazione di categoria scende in campo per tutelare i suoi associati che operano sul lato ovest a ridosso del monumento palladiano.
«Sono 39 imprenditori che danno lavoro a 320 persone precisa Alberto Borriero, a capo della delegazione bassanese - Interdire il transito senza prevedere una struttura provvisoria alternativa che colleghi le sponde fluviali significa metterli in ginocchio. E con loro una fetta di residenti. Siamo preoccupati: l’intero indotto economico cittadino risentirà di queste chiusure di cui non conosciamo né la tempistica né la durata». Paolo Lunardi, il presidente mandamentale dell’associazione, ritiene lo scenario «molto grave, soprattutto se la paventata chiusura coinciderà con il periodo della Fiera franca o del ponte di Ognissanti, quando la città viene invasa dai turisti». Oltre a voler essere informata tempestivamente sugli sviluppi della questione per dare ai negozianti della Destra Brenta la possibilità di organizzare il lavoro, Confcommercio invita il Comune a dare almeno un segnale di attenzione. E come contropartita per il mancato introito derivante dall’eventuale chiusura del ponte propone «la riduzione delle imposte comunali, Tari, Imu, Cosap, per i commercianti di Angarano danneggiati». Pur condividendo, poi, l’idea di animare lo storico borgo con iniziative per richiamare gente, i vertici associativi evidenziano la necessità di inserirle subito nel bilancio pubblico e nei cartelloni delle manifestazioni cittadine per promuoverle per tempo. Con i lavori di consolidamento del simbolo cittadino che si protraggono oltre i tempi previsti e le chiusure del passaggio annunciate a più riprese, per i commercianti la soluzione da adottare è una sola: un collegamento provvisorio tra le due rive. Bocciate le proposte di istituire una corsa del bus o di rispolverare il traghetto, ritenute poco efficaci e scomode, caldeggiano la posa di un ponte Bailey o di una passerella. «Un passaggio di emergenza da lasciare per tutta la durata del restauro - spiega Romano Zanon, vicepresidente degli operatori bassanesi - Sarà anche un’operazione costosa, ma è la migliore per ridurre i disagi fino al termine dei lavori». Per Lunardi «i soldi si devono trovare». Rincara la dose Elisa Scotton, presidente della commissione Turismo di Confcommercio: «I continui annunci di chiusure a singhiozzo diffondono la percezione, distorta, che il ponte sia inaccessibile, tenendo lontano i visitatori dalla città e interrompendo quel canale comunicativo che abbiamo attivato con l’hastag Pontesempreaperto». L’associazione interviene anche sullo stato di incuria e di sporcizia in cui è lasciato il ponte. Il problema dovrebbe risolversi con l’imminente intervento di una squadra di ecovolontari. Sono residenti dei quartieri Angarano e centro storico, ed affiliati al gruppo «Aiutiamo il ponte», resisi disponibili a ripulire l’impalcato non appena otterranno il via libera dal Comune. Intanto ieri mattina, i tecnici comunali hanno rattoppato la fessurazione apertasi sul pavimento del monumento nel punto in cui il legno incontra il marmo.
” Borriero Sono 320 i dipendenti dei negozi Tutta la città ne risentirà
” Lunardi Siamo molto preoccupati per gli effetti sul territorio