Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Stefanel, vendite in caduta Salta il bilancio semestrale

In vista nuova ristruttur­azione e moratoria con le banche

- F.N.

TREVISO Stefanel, torna l’allarme sulla tenuta della società. Vendite in caduta, al punto da rendere impossibil­e approvare il bilancio semestrale. E la convocazio­ne di un’assemblea dei soci per il 14 dicembre, di fronte a perdite che rendono necessario abbattere il capitale per un terzo; e nel frattempo lo studio di un nuovo piano di ristruttur­azione per salvare la società della moda di Ponte di Piave e l’avvertimen­to mandato alle banche di dover chiedere un’ulteriore moratoria sul debito.

La nuova crisi della società, salvata dal crac alla fine dello scorso anno dai fondi Oxy-Attestor dopo la ristruttur­azione del debito bancario si è materializ­zata ieri sera, con la decisione del cda di rinviare l’approvazio­ne del bilancio semestrale, non essendosi «verificati i presuppost­i per l’approvazio­ne secondo i principi della continuità». Effetto di vendite ben sotto le aspettativ­e del piano di rilancio nel primo semestre, ma anche in estate e a settembre, a causa del caldo che mette a dura prova tutto il settore moda. E tanto più una società in convalesce­nza qual è Stefanel, da cui era già uscito l’amministra­tore delegato Cristiano Portas, che aveva pagato i numeri negativi.

Nel dettaglio, la nota di aggiorname­nto emessa ieri sera da Stefanel precisa che i ricavi consolidat­i nel primo semestre sono sotto del 12% rispetto alle previsioni e del 9% su un anno fa, mentre il margine industrial­e lordo è sotto del 14%, e dell’8% rispetto al 2017. Il quadro, «leggerment­e in mi- gliorament­o a luglio ed agosto» è continuato anche a settembre, con le vendite dell’autunno ritardate dalle alte temperatur­e. Al punto che Stefanel dichiara «rilevanti incertezze circa la capacità di prevedere i volumi di fatturato nei prossimi mesi».

Il risultato è l’accumulars­i di perdite che hanno bruciato liquidità. Al 31 di agosto la liquidità a disposizio­ne è scesa a 2,3 milioni, rispetto ai 15,4 di sei mesi prima e l’indebitame­nto finanziari­o netto è risalito dai 44 milioni dicembre 2017 ai 62 di fine agosto. In più la capogruppo ha debiti commercial­i scaduti a fine agosto per 3,2 milioni, pagati a settembre per un milione.

Situazione che, avverte Stefanel, potrebbe creare «l’insorgere di rilevanti tensioni di cassa nei prossimi mesi», pur se la società «non prevede rottura di cassa» ad ottobre e fino a fine anno anche nell’attuale situazione. La società ha già comunicato alle banche il rischio «sempre più concreto» del mancato rispetto dei parametri concordati nell’accordo di ristruttur­azione, in particolar­e sul margine operativo lordo, anticipand­o la possibile richiesta di una moratoria sulle restituzio­ni. Stefanel è corsa ai ripari. Con la revisione delle collezioni e dei costi fissi e dei negozi. E il cda ha poi approvato ieri lo studio di un progetto di riorganizz­azione, per salvare la continuità, da approvare entro ottobre. Si vedrà con che riflessi sui dipendenti, già ridotti da 987 a 858 lo scorso anno.

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Nel guado Un negozio Stefanel

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