Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Troppe sospensioni, Miteni alla Provincia: fermiamo gli impianti
Emergenza Pfas, avviso di garanzia per cinque attivisti: parteciparono a un sit-in
TRISSINO Uno stop dopo l’altro imposto dalla Provincia per la messa in sicurezza degli impianti. L’ultimo pochi giorni fa. Così, ieri, la Miteni ha annunciato alla Provincia che fermerà completamente la produzione per poter risolvere, con Arpav, tutte le criticità riscontrate e, solo successivamente, riattivare gli impianti.
TRISSINO (VICENZA) La nuova sospensione delle fognature disposta dalla Provincia per Miteni, l’industria chimica di Trissino, spinge l’azienda ad annunciare uno «stop» totale delle attività. La società ieri ha avvertito l’ente con una lettera: il provvedimento di lunedì «comporta la fermata di tutte le attività produttive del sito». Applaude la presidente provinciale Maria Cristina Franco, «lo interpreto come un gesto di responsabilità». La stessa Miteni ieri ha spiegato che il blocco sarebbe solo temporaneo e finalizzato allo svolgimento in una sola volta tutte le manutenzioni richieste, «l’obiettivo è rispondere in modo esauriente e definitivo alle successive e continue richieste provenienti dalla Provincia».
L’azienda di Trissino è da tempo al centro di un’inchiesta sulla contaminazione in falda da Pfas, indagine che secondo la procura sarebbe ormai vicina alle conclusioni. Di totale ma temporanea, finalizzata a raggiungere «lo stato di completa efficienza dello stabilimento oltre alle attività necessarie per la definitiva bonifica». Plaude la presidente provinciale Franco: «Se per avere la sicurezza che si operi senza rischi per la salute pubblica e per l’ambiente si debba arrivare anche a fermare l’azienda, allora è giusto farlo».
Intanto, ieri mattina davanti alla procura è andata in scena la protesta dei comitati No Pfas. Cinque partecipanti a un sit-in di settembre 2017, in cui i manifestanti si erano seduti davanti alla fabbrica di Trissino, sono stati indagati per manifestazione non autorizzata. Si tratta di Alberto Peruffo, Francesco Pavin, Enrico Zulian, Marko Urukalo, Danilo Del Bello: «Vergogna, indagano noi e chi ha inquinato mezzo Veneto la fa franca» hanno dichiarato ieri.