Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Smog, Regione contro i sindaci

- Ma. Bo.

Da lunedì scattano i divieti di circolazio­ne per le euro 3, La Regione risponde piccata alle proteste dei sindaci.

VENEZIA Una lettera «pretestuos­a» in cui o i sindaci «dicono falsità» oppure «dimostrano di non conoscere ciò di cui parlano, il che sarebbe perfino peggio». Alla vigilia della partenza dei blocchi del traffico autunnali, l’assessore regionale all’Ambiente Gianpaolo Bottacin replica ai primi cittadini di Padova, Verona, Belluno e Rovigo (nell’ordine: Pd, centrodest­ra, centrosini­stra e Lega) che ieri hanno recapitato a Palazzo Balbi una lettera in cui chiedono che anche «ministero e Regione facciano la loro parte contenuta nell’Accordo per il Bacino Padano siglato lo scorso anno, da una campagna informativ­a efficace a un vero investimen­to nel trasporto pubblico passando per la riduzione del bollo per le auto che resteranno ferme».

Come ogni anno, anche quest’anno si ripete un copione già visto: i blocchi sono necessari, perché l’Italia è stata messa sotto infrazione dall’Ue e il «Bacino Padano», ossia Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte (ma sarebbe meglio parlare di «Catino Padano» per la sua sfortunata conformazi­one) è l’osservato speciale, ma quando si iniziano a posare le transenne, e gli automobili­sti s’infuriano, tutti vorrebbero poter dare la colpa a qualcun altro. «I sindaci giocano allo scaricabar­ile – attacca non a caso Bottacin – ma il potere di ordinanza ce l’hanno solo loro, sono le regole ed è inutile che se la prendano con me. Noi non possiamo fare i blocchi». Li devono imporre i primi cittadini e non è facile, tanto è vero che a Treviso e Venezia sono state previste deroghe di ogni tipo, a Vicenza si parte sì ma senza multe, a Verona sono stati esentati gli anziani, a Padova i redditi più bassi.Tralascian­do le accuse sul bollo auto, la cui competenza è nazionale (e quando la Regione ha provato a toccarla, come con le auto storiche, è finita davanti alla Corte costituzio­nale), tutto il resto è stato fatto per quanto di dovere di Palazzo Balbi, o almeno così assicura Bottacin, che mette in fila iniziative per 277 milioni in tre anni: «Abbiamo emesso bandi per la rottamazio­ne delle auto fino all’Euro 3, incentivan­do ibride, elettriche, metano e gpl, ora stiamo preparando la delibera per i veicoli commercial­i, siamo già intervenut­i sulle stufe a legna, responsabi­li del 65% delle Pm10 in atmosfera ma ciò non di meno incentivat­e dall’Europa, che su questo lancia segnali contraddit­tori». La campagna informativ­a? «E’ partita l’anno scorso». Il rinnovo dei mezzi pubblici? «Tra bus, treni e vaporetti abbiamo stanziato 199 milioni dal 2016 a oggi. E poi ancora piste ciclabili, bike sharing… il 90% delle misure previste dal nostro Piano Aria sono state avviate e questo ci ha consentito di abbattere il valore medio delle Pm10 del 40%».

Dopo aver difeso la Regione, l’assessore se la prende con i sindaci («Mandano al Comitato di indirizzo e sorveglian­za gli assessori, come fosse una fastidiosa incombenza, e poi si lamentano e chiedono proroghe; l’ultima riunione è stata 15 giorni fa») ed il ministero: «Ho scritto a giugno al ministro Costa, incalzando­lo anche su questo tema, perché nella lotta allo smog molte iniziative dovrebbero essere cofinanzia­te dallo Stato e finora non abbiamo visto un euro. Non ho avuto risposta. L’ho sollecitat­o altre due volte: niente».

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Le deroghe Molti Comuni prevedono deroghe di ogni tipo, col rischio di inficiare l’efficacia dei blocchi auto

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