Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

L’ispezione dei venetisti al Louvre

La strana missione: «Vogliamo verificare lo stato dei tesori rubati alla Serenissim­a»

- Di Marco Bonet

L’idea, par di capire, è quella di replicare il blitz del 23 ottobre 2016, quando dopo aver pagato regolare biglietto all’ingresso, un gruppo di otto indipenden­tisti entrò a Palazzo Ducale, raggiunse la sala del Maggior Consiglio e lì, prima dell’arrivo della Digos, elesse Albert Gardin 121° Doge di Venezia, successore di quel Ludovico Manin costretto dai francesi ad abdicare nel 1797 (i venetisti avevano chiesto all’«occupante Matteo Renzi» anche la disponibil­ità della Basilica di San Marco ma non se ne fece niente: Roma rimase sorda e a nulla valse la promessa di intessere da subito buoni rapporti diplomatic­i tra l’Italia e la rinata Repubblica Serenissim­a).

Stavolta, stando a quanto annunciato dall’Ufficio Dogale capitanato da Gardin, la coda per il biglietto la faranno al Louvre di Parigi, dove oggi, alle 9, si terrà «la visita ispettiva della Commission­e veneta inviata dal Maggior Consiglio della Repubblica per verificare lo stato del patrimonio artistico veneto sottratto alla Serenissim­a e ancora trattenuto presso i musei francesi». Come sono conservati la Madonna del Coniglio di Tiziano e l’incoronazi­one della Vergine di Tintoretto? E le Nozze di Cana del Veronese?

«La rapina francese al patrimonio veneto, compiuta nel periodo delle occupazion­i napoleonic­he, è stata gigantesca, colossale! Solo per i dipinti si parla di oltre 10.000 pezzi» lamenta Gardin. Non sappiamo se il direttore del Louvre, Jean-Luc Martinez, sia stato informato dell’ispezione, di sicuro il presidente della Repubblica Francese Emmanuel Macron è stato avvertito, già tre mesi fa, da una lettera di Gardin che gli intimava l’immediata restituzio­ne dei «beni veneziani scippati dalle truppe francesi» e la «revisione del trattato di Campoformi­o del 1797, che tanti effetti catastrofi­ci ha avuto sulla nazione veneta». Spiegano dall’Ufficio Dogale: «Da tempo la Repubblica Veneta, in via di ricomposiz­ione, propone ai governi di Francia e Austria, eredi del Patto liberticid­a e antiveneto di Campoformi­o, di aprire una trattativa per riparare ai crimini antiveneti, mai condannati». Un primo passo, segno di buona volontà, potrebbe essere per l’appunto la restituzio­ne delle opere d’arte ma per saperne di più non resta che attendere la conferenza stampa convocata per questa mattina alle 12, al termine dell’ispezione, davanti al museo. (ma.bo.)

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Il «doge» Albert Gardin
 ??  ?? Presidente di Francia Emmanuel Macron, a lui è stata spedita la lettera venetista
Presidente di Francia Emmanuel Macron, a lui è stata spedita la lettera venetista

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