Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Giochi, sosterremo la candidata italiana»

Il sottosegre­tario Giorgetti: ma non daremo soldi. Zaia: bene, così la nostra proposta è invincibil­e Intanto Vicenza perde definitiva­mente i Mondiali di ciclismo del 2020. Li organizzer­à la Svizzera

- Marco Bonet

VENEZIA La candidatur­a di Milano e Cortina alle Olimpiadi invernali del 2026 avrà il sostegno del Governo, un sostegno politico e istituzion­ale ma non economico. A ribadirlo, nelle more di una decisione del Consiglio dei ministri che nella tarda serata di ieri ancora non era arrivata, è stato il sottosegre­tario allo Sport Giancarlo Giorgetti, re-interrogat­o sull’argomento in commission­e Cultura dal deputato padovano, ed ex olimpionic­o di scherma, Marco Marin: «Il Governo ha esaminato il dossier con spirito olimpico cercando di generare l’entusiasmo che meritava - ha detto - abbiamo cercato di non dividere il Paese con una proposta sostenibil­e sul piano ambientale e contenuta nei costi, ma non è andata. In questo momento non abbiamo di fatto una proposta a due punte. Io ho visto “intendimen­ti”, in ogni caso l’atteggiame­nto del Governo, ribadito anche al Coni, è che questo tipo di proposte avranno il sostegno del Governo ma non sul piano economico. Dovranno sopperire le candidate alle esigenze organizzat­ive e infrastrut­turali, che mi paiono comunque limitate e con una legacy, e cioè un’eredità, importante. Non credo saranno soldi buttati».

Nella giornata di ieri era circolata anche l’ipotesi che il Consiglio dei ministri potesse rinviare ancora una volta la palla nel campo del Coni, chiedendo una votazione sui dossier di Torino (che insiste nella corsa solitaria) e di MilanoCort­ina (che ha incassato il sostegno delle due territoria­li di Confindust­ria), circostanz­a che non trova però riscontri nel Coni dove stanno già preparando le valige per Buenos Aires, dove il 3-4 aprile si terrà una riunione dell’Esecutivo del Cio. Un quadro che troverebbe conferme nell’invito che sarebbe stato rivolto dai vertici M5S alla sindaca di Torino Chiara Appendino a mollare la presa, o almeno questo filtra da alcune ricostruzi­oni da Roma. Ma Appendino non molla: «Giorgetti ha una posizione ambigua perché le risorse magari non serviranno nell’immediato, ma prima o poi saranno necessarie ed è evidente che sponsor, Comuni e Regioni non potranno fare da soli». E’ poi seguito un botta e risposta col governator­e lombardo Attilio Fontana: «Per il bene dell’Italia sarebbe opportuno che Appendino rinunciass­e» ha detto Fontana: «La sua richiesta è irricevibi­le e arrogante, ritiri lui Milano piuttosto». Nel mezzo, il governator­e Luca Zaia seguita a tenere una posizione gandhiana: «Ringrazio Giorgetti, adesso la speranza è di correre veloci e andare subito alla meta con la candidatur­a italiana. Il fatto che il Governo ci soIntanto stenga è già un ottimo segnale, perché comunque dà impulso a una candidatur­a che è già forte di suo, e che a questo punto può diventare invincibil­e».

ieri è definitiva­mente svanito il sogno di Vicenza di ospitare il Mondiale di ciclismo su strada del 2020. Il comitato direttivo dell’Uci (l’Unione ciclistica internazio­nale) ha deciso di assegnare la competizio­ne iridata alla Svizzera e precisamen­te nel cantone Vallese, casa dello stesso ente mondiale che per la prima volta ospiterà la manifestaz­ione. Anche per Vicenza sarebbe stata la prima volta, ma non sarà così. Un’idea nata nel 2013, formalizza­ta come candidatur­a ufficiale nel 2014 e cresciuta negli anni sino ad ottenere, nel 2017, una prima vittoria con la pre-assegnazio­ne del mondiale, che per diventare definitiva doveva arricchirs­i del sostegno economico da parte delle istituzion­i, Governo in primis. Da quel momento però sono iniziati i problemi: tre scadenze disattese, le polemiche politiche, l’elargizion­e di 3,5 milioni di euro in extremis da parte dello Stato e infine le pressioni dell’ultimo minuto. E sarebbero stati proprio i soldi, quelli mancanti, a portare la rassegna iridata in Svizzera, che già a fine agosto aveva messo sul piatto 6 milioni di euro. «È una brutta notizia per Vicenza – ha detto il sindaco Francesco Rucco – noi abbiamo fatto tutto il possibile ma la coscienza di qualcun altro non è pulita come la nostra».

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Vicentino Nicola Tumolero, pattinator­e di velocità, in Corea

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