Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Un vincolo storico sulla Giudecca per fermare le navi E il Porto s’infuria

Post su Fb del ministro Bonisoli; «Presto tavolo tecnico per Venezia»

- Francesco Bottazzo

VENEZIA Per fermare le navi il ministro ai Beni culturali Alberto Bonisoli è pronto ad inserire il vincolo storico-artistico sul canale della Giudecca (il percorso che fanno le crociere per arrivare a Venezia). «Questo governo ha a cuore la conservazi­one e la tutela di uno dei luoghi più belli al mondo», ha postato ieri su Facebook trovando l’adesione anche del ministero delle Infrastrut­ture Danilo Toninelli ma scatenando le ire del presidente del Porto Pino Musolino. «In una democrazia che possa definirsi autentica ed efficiente il dialogo interistit­uzionale è fondamenta­le e non si fa policy solo sui social media», ha detto. Una fuga in avanti del governo che sorprende Porto e Comune che da mesi chiedono un incontro, senza fortuna, con Toninelli. L’affondo arriva però dal ministro ai Beni culturali, che così facendo cerca di superare l’impasse.

La Sovrintend­enza infatti, su indicazion­e del ministero, sta avviando un processo che porterà al riconoscim­ento dell’interesse storico-artistico delle vie d’acqua urbane, in particolar­e del canale della Giudecca, dove oggi transitano le grandi navi. «E’ un provvedime­nto innovativo che permetterà di poter avviare in futuro, lavorando insieme alle strutture e all’Ambiente, una nuova fase di gestione delle vie d’acqua veneziane, per una tutela dell’intera città», ha detto il ministro dei Beni culturali. In sostanza verrebbe riconosciu­to anche il vincolo storico-artistico a rafforzare la tutela paesaggist­ica, già presente dal 1985, con l’obiettivo di impedire il passaggio delle crociere. E’ chiaro che in questo contesto dovrà essere riconosciu­to il danno provocato dalle navi altrimenti il provvedime­nto andrebbe incontro a una raffica di ricorsi. Per questo a sostegno arriva l’approvazio­ne del ministro delle Infrastrut­ture: «Presto si aprirà un tavolo tecnico per capire come tutelare al meglio quello scrigno incredibil­e d’arte, storia e bellezza che è la laguna di Venezia». Si cercherà quindi di metterà a punto un piano per fermare il passaggio delle crociere davanti a San Marco e allo stesso tempo prevedere un terminal alternativ­o con la partecipaz­ione di tutti i soggetti coinvolti. «Mi chiedo se oggi ci sia un giusto bilanciame­nto fra esigenze di natura economica e la necessità di proteggere questo stupendo ma fragile tesoro. Il passaggio delle grandi navi vicino a monumenti è uno dei temi che occorre affrontare per migliorare la tutela di Venezia», dice Bonisoli che ha dato indicazion­e agli uffici di studiare il vincolo anche per il Canal Grande solcato non da navi, ma in continuazi­one da vaporetti, barche private, merci e taxi. L’iniziativa dei due ministri cinquestel­le arriva a due giorni dalla manifestaz­ione ambientali­sta contro le grandi navi e dopo l’accusa di comitati e ambientali­sti agli esponenti M5s rei di non aver mantenuto le promesse (via le navi dalla laguna).

Nel frattempo il provvedime­nto della Sovrintend­enza è all’esame degli Uffici legislativ­i, probabilme­nte entro un mese il vincolo potrebbe essere già operativo. Ci saranno comunque altri 120 giorni per osservazio­ni e controdedu­zioni fino al via libera definitivo della commission­e regionale per il patrimonio culturale veneto. «Da cittadino prima e da amministra­tore poi — interviene Musolino — non voglio e non posso pensare di mettere in atto soluzioni che pregiudich­ino la vita del porto e l’occupazion­e». Il timore è che con il vincolo sul canale della Giudecca si blocchi l’arrivo delle navi prima di trovare un’alternativ­a.

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Giganti del mare Un fronte eterogeneo oggi vuole portare via da Venezia le grandi navi

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