Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Falso medico all’Usl Berica per più di 24 anni Fa appello e perde: deve risarcire 2,1 milioni
VALDAGNO Aveva lavorato per 24 anni come medico all’ospedale di Valdagno: la Corte dei Conti conferma la prima sentenza e il (finto) dottore Alessandro Maria Marchesini, 65 anni, dovrà risarcire l’azienda sanitaria (oggi Usl 8) per due milioni e 113mila euro. Equivalenti, secondo i magistrati contabili, agli stipendi incassati durante gli anni di lavoro, fino alle dimissioni a settembre 2012.
Marchesini aveva fatto appello alla sezione centrale, a Roma, della Corte contro la prima sentenza già emessa dall’analoga magistratura contabile di Venezia tre anni fa. Il 65enne – che a Valdagno è un nome noto, in passato era stato anche assessore – era ricorso facendo presente che (a suo avviso) l’Usl era a conoscenza della non iscrizione all’Ordine sin dal 2001. Inoltre la prestazione professionale si era svolta per 24 anni senza demeriti o danni a terzi, anzi con vantaggi (secondo il ricorrente) per l’azienda sanitaria. La Corte ha respinto l’appello, rifiutando le motivazioni addotte da Marchesini, rappresentato nella causa dagli avvocati Franco Gaetano Scoca e Fiorenza Scagliotti: per i magistrati contabili non è vero che l’Usl era a conoscenza da tempo della mancata iscrizione all’Ordine perché «il sedicente medico» aveva adottato «artifizi tali» da ingannare l’azienda. Inoltre, secondo la Corte «non ci sono i presupposti per operare la compensazione del danno con gli asseriti vantaggi, non avendo l’appellante fornito alcun riscontro concreto». La vicenda, all’epoca, ha destato molto scalpore. Marchesini è stato dal 1989 in poi l’apprezzato responsabile del laboratorio analisi dell’ospedale valdagnese San Lorenzo. Una volta che la verità era venuta a galla, nel 2012, il presidente dell’Ordine vicentino dei medici, Michele Valente, ha presentato un esposto in procura e lo stesso Marchesini, in tribunale con l’accusa di truffa aggravata e continuata, ha ammesso le sue responsabilità per poi patteggiare. Il (finto) medico aveva falsificato il diploma di laurea, ma anche il titolo di abilitazione professionale e l’attestato di iscrizione all’Ordine. Una serie di falsi con cui alla fine degli anni ‘80 aveva partecipato al concorso indetto nell’ospedale dell’alta valle dell’Agno, esercitando abusivamente la professione per quasi un quarto di secolo. (a.al.)