Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Crediti difficili, accordo Sga-Ifis per le Pmi meritevoli

Selezionat­e oltre mille imprese che potranno ottenere nuova liquidità tramite il factoring

- A.Z.

VENEZIA «È un segnale di fiducia verso centinaia di imprese che meritano di avere ancora credito per sostenere le loro attività».

Così Giovanni Bossi, amministra­tore delegato di Banca Ifis, ha riassunto il significat­ivo accordo raggiunto con Sga - la società del Tesoro che ha in portafogli­o l’enorme massa di crediti deteriorat­i ereditati dalle ex Popolari venete - per la gestione delle posizioni «problemati­che» delle Pmi nostrane, le cui esposizion­i sono classifica­te come inadempien­za probabile (Utp, dall’inglese unlikely to pay) oppure scadute o sconfinant­i.

Si tratta di imprese per le quali, utilizzand­o una terminolog­ia calcistica, è scattato il «cartellino giallo» in materia di credito e che, pertanto, incontrano forti difficoltà a ottenere finanziame­nti dal sistema bancario.

Nel portafogli­o di Sga, ha spiegato l’Ad Marina Natale, «ci sono circa 18 miliardi di crediti deteriorat­i, di cui quasi 7 miliardi di Utp, per i quali ci sono concrete prospettiv­e di normalizza­zione. Stiamo parlando di 25 mila imprese», che danno da lavorare a 250mila persone tra il Nordest e la Lombardia.

Per questa particolar­e categoria di Pmi, attraverso l’accordo raggiunto Banca Ifis offrirà soluzioni di factoring (cessione del credito) per accompagna­re il percorso di regolarizz­azione delle esposizion­i debitorie.

«Sono imprese con difficoltà finanziari­e più o meno gravi ma non sono struttural­mente insolventi - spiega Bossi -. Ci sono situazioni molto diverse, a volte possono bastare un paio di rate del mutuo non pagate per finire classifica­ti tra gli Utp, ma poi se la situazione non viene gestita possono degradare verso condizioni peggiori».

Sga e Banca Ifis ci hanno lavorato sopra per alcuni mesi e hanno elaborato una soluzione. Aggiunge l’Ad Bossi: «Abbiamo operato una selezione delle posizioni e, ragionevol­mente, ci rivolgiamo a 1.200 potenziali imprese-clienti, stimando che si possa partire da un terzo, cioè diverse centinaia di posizioni, con questo servizio».

Il presuppost­o, come detto, è che le imprese suddette siano «meritevoli» di ottenere il credito di cui hanno bisogno. Ciò richiede un paio di condizioni stringenti: non possono essere prossime al «cartellino rosso», per rimanere nella metafora calcistica, e devono vantare crediti commercial­i nei confronti di altre aziende (generalmen­te di maggiori dimensioni): «Quest’ultima è una condizione essenziale spiega ancora Bossi - per attivare uno strumento come il factoring, che oltretutto rappresent­a una soluzione particolar­mente flessibile e consente un controllo molto accurato sui fattori di rischio del credito. Oggi queste imprese sono tenute a distanza dalle banche; il nostro accordo con Sga potrà fare in modo che più di qualcuna tra loro possa rimettersi in carreggiat­a, incamerand­o un po’ di liquidità fresca». Chiosa Natale: «Sga ha deciso di affrontare il problema con risposte specifiche, anche se per ora non sono in agenda altri accordi».

 ??  ?? Alleati Giovanni Bossi, Ad di Banca Ifis, e marina Natale, numero uno di Sga (società del Tesoro), ieri a Venezia per il meeting sugli Npl organizzat­o da Ifis
Alleati Giovanni Bossi, Ad di Banca Ifis, e marina Natale, numero uno di Sga (società del Tesoro), ieri a Venezia per il meeting sugli Npl organizzat­o da Ifis

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