Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Bitonci: «Ma per loro ci sono misure rilevanti»

- Bonet

«Con questa manovra l’Italia dimostra di avere coraggio e di fare sul serio. Le minacce di chi soffia sul fuoco dei mercati e dello spread non ci spaventano». Parole di Massimo Bitonci, sottosegre­tario leghista all’Economia.

«Le minacce di chi soffia sul fuoco dei mercati e dello spread non ci spaventano».

Massimo Bitonci ha il piglio combattivo, come al solito. «Con questa manovra l’Italia dimostra di avere coraggio e di fare sul serio - dice il sottosegre­tario all’Economia - rivendichi­amo a testa alta pari dignità in Europa».

È una manovra a debito, però.

«La Francia porterà il deficit al 2,9% e lo stesso farà la Spagna. Per quale motivo l’Italia non dovrebbe fare una manovra espansiva e di sviluppo? Se ne parla poco ma dentro ci sono 15 miliardi di investimen­ti».

Per garantire le coperture taglierete welfare e scuola?

«No, assolutame­nte. Gli unici tagli previsti, puntuali, saranno a carico dei ministeri e non andranno ad intaccare i servizi ai cittadini. Ammontano a circa 3 miliardi. Poi c’è la pace fiscale, che porterà altri 10 miliardi».

Come sarà articolata?

«Nessun condono tombale ma un provvedime­nto complesso, con più misure».

Ci spieghi.

«Sarà possibile presentare una “dichiarazi­one integrativ­a”, estendibil­e ai 5 anni precedenti, pagando il 15% sulle maggiori somme dichiarate. Poi aumenterem­o il numero delle rate della rottamazio­ne delle cartelle, ovviamente senza interessi e sanzioni. Poi ci sarà una novità nell’ambito del contenzios­o tributario: se il contribuen­te vincerà in primo e in secondo grado potrà chiudere la lite col Fisco senza arrivare in Cassazione, pagando sempre il 15%. Ancora, basta con le imprese in rosso costrette a pagare le tasse: il riporto delle perdite diventerà fiscalment­e rilevante. E poi c’è la misura più importante di tutte...»

” Abbiamo alzato il fondo per i truffati delle banche a 1,5 miliardi, gli arbitri Consob diventeran­no dieci

Quale?

«Il nuovo concordato fiscale, che andrà a regime: le aziende in crisi e i contribuen­ti in difficoltà potranno chiudere il contenzios­o col Fisco dopo l’autocertif­icazione redatta da un profession­ista e una verifica reddituale e patrimonia­le, con possibile ispezione della Guardia di finanza».

E la pace contributi­va, cos’è?

«Permettere­mo il recupero degli anni contributi­vi con versamenti volontari, ovviamente applicando dei tetti. Parliamo del riscatto della laurea, con costi decisament­e inferiori a quelli attuali, di chi ha iniziato lavorando in nero o di chi ha accumulato buchi contributi­vi perché ha perso il lavoro».

Anche il superament­o della Fornero era un vostro obiettivo.

«È stata stabilita “quota 100” con 62 anni di età e 38 contributi. Chi ha cominciato a 14-16 anni, invece, potrà andare in pensione raggiunti i 41 anni di contributi».

Avete aumentato il fondo per il ristoro dei truffati dalle banche, fino a 1,5 miliardi. Dove troverete i soldi?

«Il fondo dei conti dormienti è molto capiente e comunque il finanziame­nto è pluriennal­e, 500 milioni l’anno per tre anni. Certo è 15 volte quel che aveva stanziato il Governo del Pd...»

Come funzionerà?

«Le commission­i arbitrali della Consob saliranno da una a dieci, saranno riaperti i termini e semplifich­eremo la modulistic­a che di fatto si ridurrà ad un’autocertif­icazione con inversione dell’onere della prova a carico degli istituti di credito. Buona parte dei risparmiat­ori troveranno conforto con un primo acconto pari al 30% della cifra riconosciu­ta dall’arbitro, con un tetto di 100 mila euro. Prevedremo anche canali preferenzi­ali per gli anziani e i redditi più bassi».

Coinvolger­ete anche l’Anac?

«No, questa ipotesi è stata accantonat­a di comune accordo con i Cinque stelle».

A proposito di Cinque Stelle, da presidente della Liga Veneta che ne pensa del reddito di cittadinan­za?

«Va bene, perché è concepito come un misura che aiuta le persone in difficoltà a trovare lavoro. Rilancerà i consumi».

Ci spieghi la flat tax.

«Inciderà su un milione e mezzo di partite Iva. Abbiamo alzato il limite a 65 mila euro e tolto paletti come quelli relativi al numero dei dipendenti o ai beni strumental­i. L’aliquota sarà del 15%. Per le imprese c’è poi la detassazio­ne degli utili reinvestit­i in ricerca, nuove assunzioni e acquisto macchinari, anche per Snc e Sas, e l’abbassamen­to dell’Ires dal 24 al 15%».

Nessun taglio al welfare, la manovra sarà coperta anche dalla pace fiscale, che avrà diversi tipi di misure

Chiudiamo con la cedolare secca per gli affitti commercial­i.

«Sarà del 21% e riguarderà gli immobili sfitti da due anni, fino a 250 metri quadri. Un modo per rilanciare gli esercizi di vicinato e rivitalizz­are i centri storici».

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Padovano Massimo Bitonci, leghista, è sottosegre­tario all’Economia

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