Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Investite, muoiono due anziane sorelle
Pojana, erano appena uscite da messa e stavano andando al mercato. Inutili i soccorsi
POJANA MAGGIORE Sono uscite dalla chiesa insieme, dirette al mercato e poi nella casa dove, sempre assieme, ormai vivevano da molti anni. E la stessa tragedia ha colpito entrambe: le sorelle Vilma e Luciana Biasioli, di 82 e 81 anni, sono morte così ieri mattina a Pojana Maggiore, investite da un’auto mentre attraversavano la strada. L’investitore, un 74enne di Pojana, le ha travolte, sono morte sul colpo. La procura aprirà un’indagine per omicidio stradale.
POJANA MAGGIORE Sono uscite dalla chiesa insieme, dirette al mercato e poi nella casa dove, sempre assieme, ormai vivevano da molti anni. E la stessa tragedia ha colpito entrambe: le sorelle Vilma e Luciana Biasioli, di 82 e 81 anni, sono morte così ieri mattina a Poiana Maggiore, investite da un’auto a dieci metri dall’edificio sacro all’interno del quale avevano appena assistito a una funzione. L’investitore, un 74enne di Pojana, le ha travolte mentre svoltava con la sua Polo grigia e le due donne, finite sotto le ruote, sono morte sul colpo. Sul caso è scontato che la procura di Vicenza aprirà un’indagine, con ogni probabilità con l’ipotesi di omicidio stradale.
Vilma Biasioli lascia il marito di 88 anni e quattro figlie. Con la sorella, vedova, e il coniuge viveva in Largo Europa, a poca distanza dal punto dell’incidente. Ieri mattina tutto è accaduto in pochi secondi. L’auto proveniva da via Caldumare, all’altezza dell’incrocio con via Matteotti – dirimpetto alla chiesa parrocchiale – ha svoltato a destra in via Matteotti. Le due anziane a piedi in quel momento stavano attraversando proprio in prossimità dell’incrocio, dirette verso il centro storico e la piazza del mercato. L’auto è finita addosso alle due sorelle, entrambe sono state investite. Il conducente è sceso e, disperato, ha chiamato i soccorsi, ma per Vilma e Luciana non c’era già più nulla da fare. Troppo gravi le ferite e i politraumatismi riportati, quando l’auto gli era passata sopra.
«Le avevo appena salutate e un minuto dopo è successo l’incidente – raccontava ieri, ancora incredulo, il parroco don Pompeo Cattaneo – erano spesso insieme, sono morte insieme». Il sacerdote segue la parrocchia di Pojana da un paio d’anni, periodo in cui ha avuto modo di apprezzare l’operato delle due sorelle Biasioli: «Luciana era venuta a vivere qui da Milano qualche anno fa. Erano entrambe volontarie con le attività organizzate dai gruppi parrocchiali e venivano spesso qui, ad esempio come oggi per assistere all’Adorazione eucaristica. Vilma in particolare era molto energica e assai attiva – ricorda il parroco – era nel coro, leggeva in chiesa, faceva spesso le pulizie nell’edificio sacro. Siamo sconvolti dall’accaduto».
Dopo l’incidente la voce del decesso delle due sorelle si è diffusa rapidamente in paese, dove le donne erano conosciute e apprezzate.
Alcuni parenti addolorati sono andati dove è successo l’incidente, luogo transennato dalla polizia locale durante i rilievi. «Erano in pensione, ben inserite nella comunità – è il ricordo di Luigi Tommasi, un familiare – facevano molto volontariato».
La polizia locale sta valutando nei dettagli l’intera dinamica: lì vicino ci sono le strisce pedonali, i vigili in base ai rilievi stabiliranno se di fatto l’incidente è avvenuto sopra le righe bianche (cosa che aggraverebbe ulteriormente le responsabilità penali dell’investitore) o no. Coordinati dal comandante del consorzio Vi3d Paolo Sartori, gli agenti dopo l’accaduto hanno svolto il test alcolimetrico sull’investitore, sotto shock. I primi rilievi avrebbero dato esito negativo, l’uomo era sobrio.
Una prima analisi dell’auto e delle ammaccature sulla carrozzeria fanno pensare alla polizia locale che la velocità della Polo non fosse eccessivamente elevata. La verifica definitiva però verrà svolta con il coordinamento della procura, con la prosecuzione dell’indagine.
Il ricordo Un familiare: «Vilma e Luciana erano in pensione, ben inserite nella comunità, facevano molto volontariato»