Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Pfas, sindacati contro Miteni: non scarichi colpe e bonifichi

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VICENZA Dopo l’ipotesi dello stop (temporaneo ma quasi totale) delle attività di Miteni, ventilato dalla stessa industria di Trissino, è un coro di critiche: «Smettano di dare colpe agli altri e facciano le bonifiche» attacca il segretario della Cgil Giampaolo Zanni. Mentre le Mamme No Pfas dell’Ovest Vicentino accusano le istituzion­i: «Dovevano essere loro a bloccarla, vergognoso che questa fabbrica ora faccia la figura del soggetto responsabi­le» critica Michela Piccoli. L’industria giovedì ha mandato una lettera alla Provincia annunciand­o un cronoprogr­amma per lo stop delle produzioni e la richiesta di una contestual­e verifica, assieme ad Arpav, di tutti gli impianti per riparare ogni parte ritenuta obsoleta e non sicura. Quindi, un blocco finalizzat­o a ripartire: l’azienda di Trissino, nella lettera all’ente provincial­e (che dispone l’Aia, autorizzaz­ione che consente a Miteni di operare) aveva però specificat­o che l’ultimo provvedime­nto di sospension­e parziale degli impianti, emesso lunedì sulle fognature del sito, «comporta la fermata di tutte le attività produttive». La presidente della Provincia, Maria Cristina Franco, ha replicato precisando di interpreta­rlo «come un gesto di responsabi­lità. Se per avere la sicurezza che si operi senza rischi per la salute pubblica e per l’ambiente si debba arrivare anche a fermare l’azienda, allora è giusto farlo». Sul tema si scatena Giampaolo Zanni. Per il segretario della Cgil vicentina il comportame­nto dell’industria è inaccettab­ile: «I dirigenti della ditta Miteni devono smetterla di accusare di volta in volta i lavoratori, i sindacalis­ti, i comitati di cittadini e adesso le autorità pubbliche, colpevoli di creare difficoltà all’azienda e quindi di compromett­erne il futuro. Comincino invece a dare risposte certe sulla bonifica, presentand­o un piano industrial­e di riconversi­one che non preveda più la produzione o lavorazion­e di sostanze nocive». Manuel Brusco, consiglier­e regionale del Movimento 5 Stelle, sulla vicenda incalza gli investigat­ori vicentini: «Miteni ha dichiarato l’autosospen­sione, questo vuol dire che la procura della Repubblica deve intervenir­e più in fretta possibile perché se l’azienda dovesse diventare un guscio vuoto in tempi rapidi ci troveremmo con un bubbone pazzesco, che ricadrebbe sulle spalle dei veneti». Le Mamme No Pfas accusano la stessa Provincia. «Ha sospeso delle parti di impianti: ma perché non ritira l’Aia? Non c’è il coraggio di prendere una posizione – dichiara Piccoli -. Mi chiedo dove siano le istituzion­i che dovrebbero proteggere i cittadini». (a.al.)

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Protesta continua Contro la Miteni e i Pfas

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