Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Blitz venetista al Louvre «Macron ridacci i nostri capolavori»

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VENEZIA Missione compiuta. La Commission­e ispettiva inviata dal Maggior Consiglio della Repubblica Veneta a Parigi per verificare lo stato del patrimonio veneto sottratto alla Serenissim­a e ancora trattenuto presso i musei francesi, è riuscita ieri ad entrare al Louvre, riferiscon­o pagando regolare biglietto all’ingresso. Una volta raggiunte le Nozze di Cana del Veronese, forse l’esempio più sublime delle opere di origine veneta custodite dal museo francese, i cinque componenti della Commission­e (Giancarlo Orini, Giorgio Tonon, Adriano Dalla Rosa, Luigi Pozza, Maurizio Pol) hanno srotolato uno striscione che invita, nell’ordine: a stipulare un trattato di giustizia e di pace tra la Francia e la (neonata) Repubblica di Venezia; a restituire alla Repubblica di Venezia il patrimonio artistico veneto detenuto in Francia; a rispettare l’indipenden­za e la sovranità della Repubblica di Venezia. Lo stesso striscione è stato poi esposto anche davanti alla celebre Piramide ideata da Ieoh Ming Pei, dove alla Commission­e ispettiva si è unito il 121° Doge di Venezia Albert Gardin: «Salutiamo tutti da Parigi, dove siamo venuti a sostenere il progetto di una trattativa internazio­nale per la condanna e il superament­o, con riconoscim­ento dei danni, del Trattato antiveneto di Campoformi­o - ha scritto Gardin - La storia e gli interessi veneti non vanno dimenticat­i!». Ora si attende risposta dal presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, che nel rispetto del galateo diplomatic­o è stato avvisato dell’ispezione in data 5 settembre.

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Davanti alle Nozze di Cana La commission­e ispettiva

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