Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Cisterna esplosa a Bologna riaperto il raccordo 200 persone già risarcite
VICENZA Riaperto a tempo di record. Ieri, due mesi dopo l’incidente nel quale ha perso la vita l’autista vicentino Andrea Anzolin, ha riaperto al traffico l’area dello svincolo fra la tangenziale di Bologna e le autostrade A1 e A14. In quel punto, infatti, il 6 agosto scorso era avvenuto l’incidente in cui perse la vita il 42enne vicentino, autista dell’azienda «Loro» di Lonigo, che produce e commercializza carburante. Anzolin quel giorno era alla guida della cisterna quando, urtando contro il camion che lo precedeva, innescò l’esplosione nella quale rimasero ferite 145 persone. Ai feriti si sommarono i danni materiali a case, negozi e fabbricati della zona, mentre da quel giorno lo svincolo rimase chiuso al traffico. Fino a ieri, quando l’area ha riaperto i battenti dopo 55 giorni di lavoro. Un record, almeno stando alle previsioni, che avevano indicato prima cinque mesi di tempo per i cantieri, poi ridotti a poco più di due e infine terminati prima dello scadere dei sessanta giorni. Ieri alla cerimonia di riapertura hanno partecipato l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci, il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e il sindaco di Bologna, Virginio Merola.
Nel frattempo, in parallelo ai cantieri per tutte queste settimane è continuata anche l’attività di risarcimento dei danni da parte di «Alliance», la compagnia assicurativa dell’azienda proprietaria della cisterna che ha provocato l’esplosione. «È stato istituito un centro di liquidazione danni a Borgo Panigale - dichiara l’avvocato della ditta vicentina, Lucio Zarantonello - e al momento sono già state risarcite oltre duecento persone fra coloro che sono rimasti feriti e chi ha subito altri danni materiali». Sul fronte giudiziario si attendono invece le mosse della procura di Bologna, che dovrà chiudere il cerchio sulle responsabilità in merito ai reati di omicidio stradale (con la possibilità di una richiesta di archiviazione considerata la morte di Anzolin) e omicidio colposo. «Tutto il materiale che abbiamo fornito - precisa il legale - dimostra l’assoluta regolarità del carico e del mezzo condotto da Anzolin». (g.m.c.)