Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Uccide il cane a bastonate, denunciato

Zugliano, un anziano ha finito l’animale. I vicini hanno chiamato i carabinier­i

- D.O.

ZUGLIANO Un colpo dietro l’altro, mentre continuava a guaire. Per il proprietar­io, un ottantenne, una cosa «che si doveva fare» perché «la bestia soffriva». Per il cane, un meticcio adulto, una lenta agonia, che si è conclusa con la morte. Dopodiché, l’uomo, ha fatto sparire i resti, seppellend­oli nel giardino. È accaduto a Zugliano lunedì mattina. Ma i vicini di casa hanno visto la scena e hanno chiamato i carabinier­i. L’anziano è stato denunciato.

VICENZA Un colpo dietro l’altro con un bastone, mentre continuava a guaire. Per il proprietar­io dell’animale, un ottantenne, una cosa «che si doveva fare» perché «la bestia soffriva». Per il cane, un meticcio adulto, una lenta agonia, che si è conclusa con la morte. Dopodiché, l’uomo, ha fatto sparire i resti, sempre «alla vecchia maniera», seppellend­oli nel giardino. È accaduto a Zugliano lunedì mattina. Un episodio di crudeltà nei confronti di un animale che non è passato inosservat­o ai vicini di casa. Uno di loro ha alzato la cornetta e ha chiamato i carabinier­i.

È stato così denunciato l’ottantenne, che adesso, come recita l’articolo 544 bis del codice penale, rischia dai quattro mesi ai due anni di carcere per aver ucciso «senza motivo» e, comunque, in modo crudele, il proprio animale domestico. In realtà, ai carabinier­i della compagnia di Thiene, una ragione l’ha data: il suo cane «aveva il cimurro» e quindi era comunque destinato a morire. Un controllo veterinari­o, disposto dalla procura, chiarirà se è vero o no. In ogni caso, l’uomo avrebbe dovuto recarsi in una clinica veterinari­a, dove l’animale, se incurabile, avrebbe ricevuto l’eutanasia e dove il corpo smaltito secondo la legge.Insomma, non mancherann­o le verifiche del caso. Anche perché, la versione dell’uomo è stata presa «con le pinze» da parte dei militari intervenut­i, che non l’hanno considerat­a del tutto attendibil­e.

L’ottantenne non è sembrato del tutto lucido mentre spiegava le ragioni del gesto, e potrebbe aver agito per altri motivi. Inoltre, non ha saputo dare alcune informazio­ni: ad esempio da quanto tempo il cane viveva con lui. Sono stati gli stessi carabinier­i a dover cercare, aiutate dalle indicazion­i di chi ha denunciato l’accaduto, il luogo dov’era stato seppellito da poco l’animale.

Un’altra denuncia è stata fatta sabato nei confronti di un residente a Selva di Trissino. Questa volta i carabinier­i forestali di Valdagno hanno sequestrat­o sei cani, tenuti in condizioni precari. I militari li hanno trovati che abbaiavano disperati, una situazione che si stava prorogando da diversi giorni. I cani erano richiusi, divisi per sesso, in due anguste baracche: un vecchio garage con il tetto crollato e un deposito per attrezzi agricoli. Nel secondo caso, c’erano anche infiltrazi­oni d’acqua, tant’è che le femmine avevano tutte il pelo bagnato. Come se non bastasse, sul terreno c’erano diversi escrementi, non lontano da dove gli animali erano costretti a mangiare. Ma era soprattutt­o l’impossibil­ità di uscire e il buio delle due strutture che innervosiv­a gli animale, i quali, per il resto risultavan­o in buona salute. Il caso è emerso grazie alla segnalazio­ne dell’Enpa (ente nazionale protezione animali), tutti gli esemplari sono stati affidati alle cure dei veterinari dell’Usl Berica.

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Condizioni pietose Uno dei cani trovati a Selva di Trissino

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