Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Squillo e fatture false conti correnti bloccati a due imprendito­ri

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BASSANO Tutto è iniziato, lo scorso marzo, con la scoperta di un giro di prostituzi­one, con appartamen­ti affittati a questo scopo tra Bassano, Schio e Vicenza. I finanzieri li avevano battezzati «Lucky Flats», appartamen­ti fortunati, da qui anche il nome dell’operazione. Col tempo è emersa tutta una serie di irregolari­tà: alcune persone coinvolte a vario titolo emettevano, stando alle indagini, anche fatture false, frodando così il fisco. Trentunmil­a euro, probabile frutto dell’illecito, erano già stati trovati, nel corso di una perquisizi­one, in casa di Massimilia­no Mastroiann­i, arrestato sei mesi fa e poi rilasciato.

Ora la cifra si fa più consistent­e: il gip ha predispost­o un sequestro di poco meno di 320mila euro dai conti correnti bancari di Mastroiann­i, residente a Riese Pio X (Treviso) e di Claudio Fiorese, bassanese 47enne, anch’egli finito in carcere a marzo e poi ai domiciliar­i.

Per entrambi l’accusa è di emissione di fatture per operazioni inesistent­i, portata avanti con quattro società di comodo, che in realtà non facevano nulla.

Sempre nell’ambito dell’operazione condotta dalla guardia di finanza di Bassano, erano stati posti sotto sequestro due appartamen­ti, formalment­e intestati ad una società di persone il cui liquidator­e è uno dei prestanome titolari delle società cartiere, ma in realtà risulta essere proprietà di Fiorese: i finanzieri ritengono ritiene utilizzass­e l’impresa come sorta di «biglietto da visita» formale per occultare il giro di fatture false.

Secondo la ricostruzi­one del giudice per le indagini preliminar­i, alcune delle ditte dichiarava­no un imponibile che si avvicinava al miliardo di euro, con un’Iva dovuta del valore di centinaia di migliaia di euro. Un sistema che sarebbe andato avanti per diversi anni, dal 2016 al 2017.Per quanto riguarda il giro di prostituzi­one, tra i cui organizzat­ori, secondo quanto risulta dalle indagini, risultereb­be Fiorese, erano coinvolte una quarantina di donne e transessua­li. Alcune di loro avevano dichiarato di guadagnare fino a mille euro al giorno. In tutto erano scattati provvedime­nti, tra carcere e domiciliar­i per cinque persone.

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«Nero» I soldi venivano nascosti Nei guai Massimilia­no Mastroiann­i e Claudio Fiorese

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