Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Un problema c’è, scontro di due norme»
VENEZIA Pare una questione di lana caprina ma non lo è. Il muro contro muro fra forze d’opposizione e maggioranza, in Veneto, rappresenta anche due punti di vista legislativi. Il costituzionalista Fulvio Cortese, direttore del dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Trento, si occupa anche di immigrazione.
Chi ha ragione? Palazzo Balbi che fa riferimento a un decreto del Quirinale del 1999 o chi parla di discriminazione?
«Tutte le competenze in materia di immigrazione sono nelle mani dello Stato ma allo stesso tempo tutte le competenze in materia di diritto allo studio sono in quelle delle Regioni, quindi una sorta di conflitto c’è».
Come se ne esce?
«Il problema è, di fatto, un altro. È evidente che nell’applicare l’una o l’altra norma il punto cruciale è non violare il principio di non discriminazione».
Cioè?
«L’Italia ha una disciplina molto stringente per i soggetti completamente regolari e tanto più per i bambini. Non è ammesso alcun trattamento diversificato. In buona sostanza, va benissimo applicare il decreto del Presidente della Repubblica ma non al punto da rendere sostanzialmente discriminatorio l’accesso alle provvidenze sociali».
La consulta per l’immigrazione minaccia di arrivare alla Corte Costituzionale.
«Immagino che si partirà con l’impugnazione dell’atto della Regione, poi sarà il giudice amministrativo o anche ordinario nel caso si puntasse a un’azione speciale contro la discriminazione a valutare di portare la cosa in Corte Costituzionale».
Quindi è una situazione inedita dal punto di vista delle norme?
«Qui mi pare ci sia un problema di applicazione di una data disciplina. C’è modo e modo di applicarla. Insomma, il problema un po’ esiste e si tratta di un conflitto da risolvere. E, come si diceva, è importante evitare di incorrere nel rischio di discriminazione, le norme non possono essere applicare in modo cieco».