Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Maddalena, una nonna tra gli ultras «Meglio in curva, qui posso urlare»
Al Menti con la passione degli 85 anni: «Presto saremo in A»
VICENZA Allo stadio Menti a 85 anni: la «nonnina» degli ultras biancorossi è Maddalena Zoppello, tifosa pacata e in gamba residente a Torri di Quartesolo. Che, quando va allo stadio per il «Lane», sceglie rigorosamente la curva: «Lì si può esultare e parlare, confrontarsi con gli altri tifosi molto più che in tribuna. Sono abbonata da cinque anni alla curva e ho rinnovato la tessera: sono veramente contenta che Renzo Rosso abbia acquistato il Vicenza, vorrei scrivergli una lettera. Se siamo bravi in cinque anni andiamo in serie A».
Maddalena Zoppello va sempre accompagnata dal figlio Giorgio Carretta. Pure lui sfegatato biancorosso, ha iniziato a portarla con sé allo stadio quando è mancato il padre, anche per combattere la solitudine. Anche quest’anno ha rifatto l’abbonamento, rinfrancata dalle notizie sulla società. Per lei, che abita a Torri di Quartesolo, andare al Menti è un ritorno alla giovinezza: «Vengo da una famiglia numerosa, abitavamo in campagna a Longare – racconta – quando mio padre tagliava l’erba nel campo noi ragazzi ci precipitavamo a giocare a pallone. E alla domenica, era l’immediato Dopoguerra, con i miei fratelli maschi e altri amici si andava in bicicletta fino allo stadio a vedere la partita del Vicenza. Era bellissimo».
Il confronto fra il Menti di allora – quello del 1947 senza le curve - e quello di oggi, fra la squadra di allora e quella attuale, è addolcito dal ricordo. «Quando ho ripreso ad andare devo dire che lo stadio me lo ricordavo diverso, non ero capace di orizzontarmi. Non ricordo ci fossero gradinate, un tempo, né sedili: di sicuro era molto meno comodo di adesso. Ma noi ragazzi non ci badavamo: per noi era sufficiente». Maddalena all’epoca era una delle rare presenze femminili allo stadio. Poi il matrimonio a 19 anni e il trasferimento a Recoaro le ha reso impossibile continuare a seguire le partite. Fino a tempi recenti: quando ha ripreso assieme al figlio a passare le domeniche pomeriggio a guardare dal vivo gli undici biancorossi in campo, Maddalena Zoppello ha scelto senza esitazioni la curva. «A me piace sbraitare. Siamo nella parte alta, non proprio al centro. Stare in piedi? Certo, non è un problema, e quando segnano si esulta e si salta insieme. In curva si può parlare della partita, dissentire e confrontarsi: è più bello».