Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Espulso dopo dieci anni «Volevo sposare un’italiana»
Solagna, il 29enne marocchino era incensurato
SOLAGNA «Sul volo verso Casablanca - hanno raccontato i poliziotti del commissariato di Bassano - ha conosciuto un suo connazionale che gli ha promesso di aiutarlo una volta arrivato». Una nota di speranza in una vicenda costellata di regole inflessibili ma anche di una vita ai margini della società. Il protagonista è un 29enne marocchino che per anni ha vissuto da solo in un’abitazione occupata a Solagna. A fargli compagnia sporcizia e degrado, a causa di una condizione di perenne indigenza. Quando è stato espulso ha candidamente spiegato al giudice la ragione per cui in tutti questi anni di permanenza in Italia non avesse mai provato a percorrere l’iter burocratico per avere dei documenti che gli consentissero di stare in Italia. «Speravo, prima o poi, di sposare una donna Italiana».
Non risulta però che avesse alcuna relazione né che avesse in qualche modo mai provato ad intraprendere qualche amicizia. I genitori da oltre dieci anni hanno fatto ritorno in Marocco, lasciandolo solo. Il fratello è finito in una comunità di recupero, per alcuni problemi legati al mondo della dipendenza da stupefacenti. Lui ha sempre vissuto di espedienti ma non si è mai reso protagonista di episodi di cronaca eclatanti. Lo scorso lustro era stato individuato senza biglietto su un treno. La mancanza di documenti che gli consentissero di rimanere in Italia era emersa proprio in quella circostanza. Il giovane era stato invitato a presentarsi in commissariato ma lui ha raccontato di essersi consigliato con un avvocato che gli avrebbe suggerito di non dare seguito a quella richiesta, diventando a tutti gli effetti un fantasma. Sconosciuto alle istituzioni locali ma non alla polizia che lo ha trovato nonostante per anni avesse vissuto senza farsi notare, senza creare problemi. La totale assenza di documenti ha fatto incedere inseparabilmente l’iter amministrativo che nel suo caso ha portato alla definitiva espulsione.
Quando i poliziotti si sono presentati a casa sua per dirgli che sarebbe stato espulso è scoppiato in lacrime e ha minacciato di farla finita. Viveva in una condizione di disagio e degrado tale che anche i poliziotti si sono commossi. Qualcuno ha messo mano al portafoglio e gli ha regalato una ricarica del telefono. Qualcun altro lo ha consolato dicendogli che forse in Marocco potrà, forse, riuscire a vivere fino in fondo quella vita rimasta sorpresa per anni, in attesa di una svolta che in Italia non è mai arrivata.