Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Vitalizi, tagli in Senato: decine gli «ex» veneti D’Inca: «Casta finita»

D’Incà: «Finisce l’era della casta». Paniz: «Precedente rischioso, pensioni nel mirino»

- Martina Zambon

VENEZIA Ieri il consiglio di presidenza di Palazzo Madama ha dato il via libera ai «tagli gemelli», già effettivi alla Camera per i tagli ai vitalizi. Esulta il bellunese pentastell­ato (e questore alla Camera) Federico D’Incà mentre un altro bellunese, l’ex parlamenta­re di Forza Italia Maurizio Paniz, da avvocato annuncia nuovi ricorsi.

VENEZIA Vitalizi, game over. Dopo il voto alla Camera dei mesi scorsi, ora anche il Senato approva la scure sui vitalizi degli ex senatori. E il Veneto, va detto, ospita una delle «roccaforti della resistenza», non fosse altro che per l’ex parlamenta­re bellunese di Forza Italia, l’avvocato Maurizio Paniz, che rappresent­a la bellezza di quasi un terzo degli «ex» già scesi in tribunale per far ricorso.

Nella non infrequent­e simmetria della storia, è un altro bellunese, ma di tutt’altro schieramen­to, a suonare la carica sullo scacco matto alla «casta», vale a dire Federico D’Incà, deputato e questore alla Camera del Movimento Cinque Stelle.

«L’era della casta è finita: festeggia D’Incà che ha seguito passo passo la battaglia sui vitalizi con il presidente di Montecitor­io Roberto Fico - il privilegio di pochi diventa un diritto di tutti, quello al risparmio di risorse pubbliche. Con l’approvazio­ne del taglio dei vitalizi al Senato si completa il percorso iniziato con successo alla Camera. Siamo orgogliosi di aver mantenuto questa promessa e di poter restituire agli italiani 280 milioni a legislatur­a che potranno essere reinvestit­i in servizi per i cittadini». E nel giorno dei grandi compromess­i sulla manovra economica del governo varata da Lega e M5s, cade bene l’annuncio dedicato al popolo pentastell­ato bisognoso di vittorie «senza se e senza ma».

E ieri, infatti, il consiglio di presidenza del Senato ha approvato la delibera sul taglio dei vitalizi. Gli assegni degli ex parlamenta­ri di Palazzo Madama dovranno essere ricalcolat­i con il metodo contributi­vo. Secondo il M5S, che aveva già promosso un analogo provvedime­nto alla Camera la riforma consentirà di risparmiar­e 280 milioni di euro a legislatur­a. «La delibera è stata approvata con 10 voti favorevoli, un astenuto e altri che non hanno partecipat­o al voto». A confermarl­o è stato il questore del Senato Paolo Arrigoni (Lega), uscendo dal Consiglio di presidenza. Pd e Forza Italia hanno abbandonat­o l’aula al momento del voto. Il vitalizio - val la pena ricordarlo - è l’assegno mensile riconosciu­to ai parlamenta­ri al termine del mandato. E da oggi, sia alla Camera che al Senato, si procederà a ricalcolar­e gli assegni in base al metodo contributi­vo. I beneficiar­i dei vitalizi, di conseguenz­a, subiranno una riduzione dell’assegno che va dal 40 all’80 per cento. I numeri alla Camera sono per evidenti motivi più impattanti, e per il numero quasi doppio degli scranni, e per la minore età dei «pensionati». Per la Camera si parla di 1.338 ex deputati a cui l’assegno sarà decurtato. Ne restano altri 67 su cui non si farà il ricalcolo perché finirebber­o con l’incassare ancora di più. Per il Senato, invece, mancano ancora i numeri ufficiali ma per il Veneto si parla di un totale di una cinquantin­a di ex inquilini di Palazzo Madama su cui la scure pentastell­ata si abbatterà a breve.

E i nomi di spicco non mancano. Nell’elenco ci sono Luciano Benetton, Gianni De Michelis, Manuela Dal Lago, Paolo Giaretta, Ugo Bergamo, Marino Cortese, Luciano Falcier, Mario Rigo, Maurizio Sacconi, Paolo Scarpa Bonazza Buora, Tiziano Treu, fra gli altri. Non è dato sapere se e quanti di loro si siano già rivolti a un tribunale. Nomi conosciuti, invece, ovviamente da Paniz: «Personalme­nte ho già depositato 517 ricorsi per conto di ex deputati di tutta Italia e appartenen­ti a tutti i partiti. Complessiv­amente in Italia siamo a 1300 ricorsi. E sono onorato di avere la fiducia di molti. Dopo l’approvazio­ne dei tagli anche al Senato mi aspetto un numero che ce ne saranno circa altri 600 calcolando un peso pari alla metà della Camera. I ricorsi si basano e si baseranno tutti sul principio di non retroattiv­ità. Il taglio dei vitalizi prelude al taglio di tutte le pensioni».

” D’Incà

Il privilegio di pochi diventa il diritto di tutti, è una vittoria

” Paniz I segnali ci sono già, i prossimi a rischio saranno i pensionati

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