Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Sacerdoti in corsia? Prima gli infermieri»

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VENEZIA «Nulla contro i preti in corsia, ma tanti soldi fanno riflettere in tempi in cui gli infermieri scarseggia­no». Sul tema delle spese regionali destinate ai sacerdoti ospedalier­i interviene Piero Ruzzante, consiglier­e regionale di Liberi e Uguali. «Nessuno -dichiara - vuole mettere in discussion­e le libertà religiose, che devono essere garantite a tutti, secondo i dettami Costituzio­nali, tanto più in un luogo delicato come l’ospedale. C’è da dire però che in tempi di crisi degli organici di medici, infermieri e personale sanitario più volte denunciato dalla Cgil e dagli altri sindacati, stona un po’ che la Regione decida di assumere preti negli ospedali del Veneto, riducendo così lo spazio per altre tipologie di assunzioni. Forse è meglio agire con le convenzion­i lasciando spazio per le assunzioni di personale sanitario. Ovviamente esprimerei la stessa opinione anche per assunzioni rivolte ad altre confession­i religiose».

Per il servizio di assistenza spirituale, palazzo Balbi spende oltre 650 mila euro l’anno. Si contano due sacerdoti stabili negli ospedali più grandi, mentre quelli più piccoli ne hanno uno. Fanno eccezione le due aziende ospedalier­e di Padova e Verona, con sette sacerdoti ciascuna.

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