Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il giardino Salvi diventa «aula» dello Iuav per l’ex Fiera si pensa all’arte contemporanea
VICENZA Laboratori, workshop, tesi di laurea: gli studenti dell’università Iuav di Venezia lavoreranno sul patrimonio architettonico della città del Palladio. A cominciare dal giardino Salvi. È questo, in sintesi, l’accordo stipulato fra il Comune e l’università Iuav, licenziato ieri dalla Giunta e diventato un protocollo d’intesa per «la valorizzazione del patrimonio della città di Vicenza». In sostanza l’amministrazione mette a disposizione un pezzo del patrimonio, che parte dalle strutture storiche del giardino Salvi: le logge Valmarana e Longhena, i locali dell’ex-Fiera, persino l’ex-scuola Giusti saranno al centro delle prime iniziative. Su questi pezzi pregiati del patrimonio vicentino si stanno già concentrando infatti le attività degli studenti del corso di Restauro. Ma la collaborazione è più ampia: l’accordo con lo Iuav prevede una durata triennale tra attività di formazione corsi, tirocini, laboratori e workshop, che si concentreranno sulle discipline dell’architettura, dell’urbanistica, della pianificazione territoriale, del restauro, delle arti, del teatro e del design. E non è escluso che alcuni monumenti vicentini diventino tesi di laurea. Ci spera, in primis, il Comune, che guarda alla promozione del proprio patrimonio e che sull’ex-Fiera al giardino Salvi aveva già un’idea definita nella campagna elettorale dallo stesso candidato sindaco Francesco Rucco: un polo del contemporaneo in quei locali affacciati sul giardino Salvi. «L’ipotesi rimane - spiega Rucco - ma queste sono attività diverse, legate alla didattica. Inoltre sarà l’occasione di avere il supporto di futuri professionisti che avranno la possibilità di concretizzare le loro conoscenze elaborando studi, tesi di laurea e tesi di specializzazione approfondendo la conoscenza del nostro territorio». (g.m.c.)