Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
L’oncologa padovana nel Consiglio di Sanità azzerato dal ministro
PADOVA C’è anche la professoressa Vittorina Zagonel, direttore del Dipartimento di Oncologia clinica sperimentale all’Istituto oncologico veneto con sede a Padova, fra i 30 componenti del Consiglio superiore di Sanità (Css) appena revocati dal ministro della Salute, Giulia Grillo. «Lo ha fatto con una e-mail laconica — precisa Zagonel — non ci ha convocati, nè sentiti».
Giusto quattro righe, firmate dal segretario generale del Css, Daniela Rodorigo: «Si comunica che il signor ministro, avvalendosi della facoltà prevista dall’articolo 6 della legge 15 luglio 2002, ha revocato le nomine dei componenti non di diritto del Consiglio superiore di Sanità, disposte con decreto ministeriale dell’1 dicembre 2017». E loro, i diretti interessati, tutti luminari, come il professor Silvio Garattini, presidente e fondatore dell’Istituto Mario Negri di Milano, uno dei massimi esponenti della ricerca scientifica italiana, i genetisti Giuseppe Novelli e Bruno Dallapiccola, il preside della facoltà di Medicina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, Rocco Bellantone, e la stessa Zagonel, non l’hanno presa affatto bene. «Io facevo parte del Consiglio dal 2014 e, concluso il primo triennio, insieme ai colleghi il primo dicembre 2017 ero stata riconfermata dall’allora ministro Beatrice Lorenzin fino al 2020. E’ stata una sorpresa la revoca, anche per i modi e i tempi. Una scelta immediata e sorprendente. Certo, il ministro alla Salute ha tutto il diritto di circondarsi di persone di sua fiducia e noi siamo stati nominati dal suo predecessore, ma non ce lo aspettavamo. Siamo tutti professionisti di alto profilo. Io — chiude Zagonel — ero l’unico oncologo medico del gruppo».
Il Consiglio superiore della Sanità è l’organismo al quale il ministro si rivolge prima di adottare atti legislativi, regolamentari o amministrativi, come i Livelli essenziali di assistenza, nuovi farmaci, le regole per le scuole di specialità dei medici e così via. «Il Consiglio superiore di Sanità è organo di consulenza tecnicoscientifica del ministro della Salute — ha spiegato Giulia Grillo — e dunque ho deciso di dare un segnale di discontinuità rispetto al passato, rinnovando la composizione dei 30 membri di nomina fiduciaria. Siamo il governo del cambiamento e, come ho già fatto per le nomine di mia competenza nei vari organi e comitati del ministero, ho scelto di aprire le porte ad altre personalità meritevoli. Ringrazio tutti i componenti uscenti del Css, di cui mi preme sottolineare l’indiscutibile valore tecnico-scientifico, ma è tempo di dare spazio al nuovo».
Scettica Beatrice Lorenzin: «Capisco che si tratta di una competenza del ministro, ma non sbandieriamo cose che non esistono nella realtà. Mi auguro che vengano scelte figure altrettanto autorevoli e pro scienza e che azzerare il Consiglio superiore di Sanità non sia un modo per punire chi è stato fortemente pro-vax nel dibattito pubblico. Spero che ci sarà uguale rappresentanza del mondo scientifico femminile del Paese (nel Css c’erano 14 donne, ndr)».