Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Movida, la verità della Polizia «Calci e pugni alla volante, il branco ci stava assediando»

«Ecco perché è stato usato lo spray». Le comunicazi­oni radio degli agenti

- Andrea Alba Gianmaria Collicelli

VICENZA «Mandate qualcuno, anche i carabinier­i: muovetevi, abbiamo bisogno di ausilio». L’auto della polizia accerchiat­a, i poliziotti all’interno circondati dal «branco», venti giovani che prendono a calci e pugni la volante. Fino a che gli agenti per salvarsi spargono dello spray urticante sugli aggressori, per farsi largo e ripartire: «Ci siamo liberati» diranno nella comunicazi­one successiva alla centrale. Gli audio sono stati diffusi ieri dalla questura di Vicenza, che ricostruis­ce nei dettagli quanto accaduto nella notte fra venerdì e sabato scorso in contra’ Pescherie Vecchie a Vicenza, davanti al bar Geco.

«Questi sono i fatti, senza nessuna polemica – avverte il questore Giuseppe Petronzi – nei prossimi giorni seguiranno le segnalazio­ni all’autorità giudiziari­a. Le persone che hanno aggredito le pattuglie e scatenato la rissa che è seguita sono in via di identifica­zione».

Quanto accaduto quella notte ha dato il via a una serie di polemiche. Da quanto reso pubblico dalla polizia di Stato, però, emerge che gli agenti hanno agito con lo spray per salvarsi da un’aggression­e collettiva. L’intervento al 113 è stato chiesto intorno a mezzanotte dal bar da un 19enne italiano - B. L. - che ha denunciato il furto del proprio cellulare. Sul posto il giovane ha indicato agli agenti due uomini, un italiano e un gambiano. I due non avevano con loro il telefono: la polizia ha spiegato al giovane che avrebbe potuto fare denuncia. A quel punto, il 19enne ha iniziato a offendere gli agenti con frasi ingiuriose, incitando anche altri in piazza a contestarl­i. Uno dei due equipaggi lo ha fatto salire nell’auto (in questura sarebbe poi stato multato per manifesta ubriachezz­a). Ma prima che potessero allontanar­si, le due volanti sono state accerchiat­e: la prima si è sganciata subito, l’altra è stata presa a calci e pugni. Così il capo pattuglia è stato costretto a fare uso dello spray al capsicum in dotazione. Poco dopo, inoltre, una parte dei presenti ha aggredito con calci e pugni altri giovani in piazza, «colpevoli» di non aver dato manforte contro le volanti. La Polizia ha identifica­to uno degli aggressori del gruppo – verrà denunciato – e si lavora per risalire agli altri. Accertamen­ti sono in corso anche sul bar.

Sull’episodio era infuriata la polemica dopo alcuni post su Facebook pubblicati dal consiglier­e di maggioranz­a Jacopo Maltauro (Lega) e ripresi dal presidente del consiglio comunale, Valerio Sorrentino. Il sindaco Francesco Rucco si esprime nettamente pro questura: «Abbiamo piena fiducia nell’operato della polizia di Stato e del questore, Giuseppe Petronzi, con il quale c’è un costante confronto costruttiv­o». Il sindaco poi aggiunge che sul tema della movida «intendo chiedere la collaboraz­ione dei titolari dei locali». Alle parole del primo cittadino si aggiungono quelle di Sorrentino: «Non ho mai inteso muovere alcuna critica all’operato degli agenti di polizia».

 ??  ??  L’episodio si è verificato venerdì notte a Vicenza quando una volante, intervenut­a al bar Greco per un furto, è stata assaltata da decine di ragazzi. Per liberarsi, gli agenti hanno sparato spray al peperoncin­o  Sul caso era scoppiata la polemica dopo un post del consiglier­e leghista Maltauro (rilanciato dal presidente del Consiglio comunale, Sorrentino), che criticava la polizia Deciso Il questore Giuseppe Petronzi difende l’operato dei suoi uomini
 L’episodio si è verificato venerdì notte a Vicenza quando una volante, intervenut­a al bar Greco per un furto, è stata assaltata da decine di ragazzi. Per liberarsi, gli agenti hanno sparato spray al peperoncin­o  Sul caso era scoppiata la polemica dopo un post del consiglier­e leghista Maltauro (rilanciato dal presidente del Consiglio comunale, Sorrentino), che criticava la polizia Deciso Il questore Giuseppe Petronzi difende l’operato dei suoi uomini

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