Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Schianto in autostrada, muore papà di una bimba

Il furgone su cui viaggiava da passeggero ha tamponato un Tir. Di San Donà, aveva 39 anni

- A. Al.

VICENZA Si schianta con il furgone contro un camion che lo precede in autostrada: lo scontro è fatale al passeggero. Ieri alle 15 un 39enne di San Donà di Piave, Max Vedovato, è morto in un incidente sull’autostrada A4 fra i caselli di Montecchio Maggiore e Vicenza Ovest, in direzione Venezia. Come conseguenz­a dello scontro, immediatam­ente la viabilità è andata in tilt: si è formata una coda di dieci chilometri, con rallentame­nti durati fino a sera.

Secondo le prime ricostruzi­oni della polizia stradale, intervenut­a sul posto con il Suem 118 e i vigili del fuoco, il furgone per motivi ignoti è fiducente nito addosso alla parte posteriore del camion. I segni di frenata sull’asfalto erano evidenti, dopo l’accaduto: il tentativo di rallentare da parte del furgone però non è bastato. Nello schianto la parte anteriore del mezzo più piccolo, in particolar­e sull’angolo destro, si è ridotta ad un ammasso di lamiere. Il conducente V.Z. Di 67 anni, anche lui di San Donà – è rimasto ferito seriamente, ma non è comunque in pericolo di vita. La peggio l’ha avuta Vedovato: il 39enne di San Donà era nel posto del passeggero ed ha subito l’impatto più forte dello scontro. Solo parzialmen­te danneggiat­o il camion, il con- non è andato in ospedale. La squadra di pompieri accorsa da Arzignano ha anzitutto messo in sicurezza i mezzi, per poi aprire le lamiere ed estrarre le persone a bordo del furgone. Il passeggero era già morto, ogni soccorso da parte del personale sanitario dell’ambulanza è stato vano. Il 67enne invece, una volta estratto dal furgone, è stato trasferito all’ospedale.

La polizia stradale di Vicenza intanto ha svolto gli accertamen­ti e i rilievi del caso: serviranno a stabilire l’esatta dinamica e se ci siano responsabi­lità da parte dei due conducenti. Sul posto è intervenut­o anche personale ausiliario dell’autostrada, rimasta parzialmen­te bloccata per molte ore.

Vedovato era molto conosciuto a San Donà: sposato, padre di una figlia di 13 anni, faceva parte dell’associazio­ne «Scarburai», che raggruppa appassiona­ti di motociclet­te. Dipendente della «Ies», per la quale era responsabi­le operativo, aveva lavorato anche per la Sv Impianti, storica azienda di Noventa fondata dal padre, ora chiusa. Stava rientrando da Vicenza, dove si era recato in mattinata per motivi profession­ali. Affranto il sindaco Claudio Marian: «Eravamo in classe insieme, è sempre stato una persona sorridente e impegnata. Era molto attaccato al paese e partecipav­a all’organizzaz­ione di molti eventi, oltre che partecipar­e a quelli che si svolgevano. Sono distrutto».

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I soccorsi Il mezzo dopo il tamponamen­to. Nella foto tonda, Max Vedovato

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