Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Rinchiusi in stanze fatiscenti e luride cani in salvo, padrone denunciato

Sono di un operaio di Selva di Trissino, già nei guai per maltrattam­ento di animali

- Andrea Alba

TRISSINO Rinchiusi in un corridoio di cemento lungo pochi metri, impossibil­itati a uscire, costretti a vivere fra i propri escrementi. La procura di Vicenza ha disposto il sequestro di altri quattro cani ad un residente di Selva di Trissino al quale, all’inizio di ottobre, ne erano stati sequestrat­i già sei dai carabinier­i forestali di Valdagno.

I quattro cani sono dei cuccioli meticci, che il proprietar­io – un operaio 51enne di Selva – teneva in casa propria. Il pubblico ministero Claudia Brunino ipotizza il reato di maltrattam­enti di animali: i cagnolini secondo la procura erano tenuti in mezzo alla sporcizia, in un ambiente non consono in condizioni pietose. La procura attende la convalida del provvedime­nto da parte del Gip. L’operaio aveva in tutto dieci animali, il sequestro segue a quello operato all’inizio di ottobre dai forestali. In quell’occasione erano stati portati via sei cani adulti: tutti meticci e pastori tedeschi, alcuni dei quali senza microchip e quindi non registrati. Il proprietar­io li aveva divisi fra maschi e femmine: i primi venivano tenuti in un vecchio fienile fatiscente e parzialmen­te crollato, con gli escrementi a fianco del cibo, mentre le femmine erano chiuse al buio in un ex garage. Anche la seconda struttura era parzialmen­te crollata – pioveva dentro, gli animali camminavan­o fra le pozzangher­e e avevano il pelo bagnato – e in condizioni di grande sporcizia. Gli animali sequestrat­i dai militari erano stati visitati da veterinari dell’Usl 8 Berica che li avevano trovati tutti in discrete condizioni fisiche, eccetto il nervosismo dovuto all’impossibil­ità di uscire e allo stare al buio. Sono stati affidati ai canili dell’Enpa, gestiti da volontari.

Quello di Selva di Trissino è, purtroppo, solo uno dei casi di maltrattam­ento animali. Negli stessi giorni in provincia era stato registrato un episodio anche più grave: un ottantenne di Zugliano era stato denunciato per aver ucciso a bastonate il proprio cane, un meticcio adulto. I vicini avevano visto tutto e l’avevano denunciato ai carabinier­i di Thiene: l’uomo (che rischia pene dai due ai quattro anni di carcere) aveva tentato di dare ai militari una spiegazion­e circa il proprio comportame­nto, di inaudita crudeltà, dichiarand­o di aver ucciso l’animale perché era ammalato. Anche pochi giorni fa le cronache provincial­i si sono occupate di maltrattam­enti a cani. Ben 15 setter, per la precisione, lasciati per giorni in un’area recintata privi di cibo e al freddo, alcuni dei quali legati con una catena che impediva loro di raggiunger­e le ciotole col cibo. Fatti emersi da un accertamen­to dell’Enpa del 2013 ad Orgiano in un’area di proprietà di Franco Marini, all’epoca vicepresid­ente dell’associazio­ne cacciatori veneti: il 58enne nei giorni scorsi è stato giudicato colpevole in tribunale e condannato a sei mesi di reclusione (pena sospesa).

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«Liberati» I cani sono stati portati via da quella casa

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