Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Rinchiusi in stanze fatiscenti e luride cani in salvo, padrone denunciato
Sono di un operaio di Selva di Trissino, già nei guai per maltrattamento di animali
TRISSINO Rinchiusi in un corridoio di cemento lungo pochi metri, impossibilitati a uscire, costretti a vivere fra i propri escrementi. La procura di Vicenza ha disposto il sequestro di altri quattro cani ad un residente di Selva di Trissino al quale, all’inizio di ottobre, ne erano stati sequestrati già sei dai carabinieri forestali di Valdagno.
I quattro cani sono dei cuccioli meticci, che il proprietario – un operaio 51enne di Selva – teneva in casa propria. Il pubblico ministero Claudia Brunino ipotizza il reato di maltrattamenti di animali: i cagnolini secondo la procura erano tenuti in mezzo alla sporcizia, in un ambiente non consono in condizioni pietose. La procura attende la convalida del provvedimento da parte del Gip. L’operaio aveva in tutto dieci animali, il sequestro segue a quello operato all’inizio di ottobre dai forestali. In quell’occasione erano stati portati via sei cani adulti: tutti meticci e pastori tedeschi, alcuni dei quali senza microchip e quindi non registrati. Il proprietario li aveva divisi fra maschi e femmine: i primi venivano tenuti in un vecchio fienile fatiscente e parzialmente crollato, con gli escrementi a fianco del cibo, mentre le femmine erano chiuse al buio in un ex garage. Anche la seconda struttura era parzialmente crollata – pioveva dentro, gli animali camminavano fra le pozzanghere e avevano il pelo bagnato – e in condizioni di grande sporcizia. Gli animali sequestrati dai militari erano stati visitati da veterinari dell’Usl 8 Berica che li avevano trovati tutti in discrete condizioni fisiche, eccetto il nervosismo dovuto all’impossibilità di uscire e allo stare al buio. Sono stati affidati ai canili dell’Enpa, gestiti da volontari.
Quello di Selva di Trissino è, purtroppo, solo uno dei casi di maltrattamento animali. Negli stessi giorni in provincia era stato registrato un episodio anche più grave: un ottantenne di Zugliano era stato denunciato per aver ucciso a bastonate il proprio cane, un meticcio adulto. I vicini avevano visto tutto e l’avevano denunciato ai carabinieri di Thiene: l’uomo (che rischia pene dai due ai quattro anni di carcere) aveva tentato di dare ai militari una spiegazione circa il proprio comportamento, di inaudita crudeltà, dichiarando di aver ucciso l’animale perché era ammalato. Anche pochi giorni fa le cronache provinciali si sono occupate di maltrattamenti a cani. Ben 15 setter, per la precisione, lasciati per giorni in un’area recintata privi di cibo e al freddo, alcuni dei quali legati con una catena che impediva loro di raggiungere le ciotole col cibo. Fatti emersi da un accertamento dell’Enpa del 2013 ad Orgiano in un’area di proprietà di Franco Marini, all’epoca vicepresidente dell’associazione cacciatori veneti: il 58enne nei giorni scorsi è stato giudicato colpevole in tribunale e condannato a sei mesi di reclusione (pena sospesa).