Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Migranti, indagati per il Cara di Gradisca il prefetto di Venezia e l’ex di Treviso

- Priante

VENEZIA Ancora centri di accoglienz­a migranti gestiti da persone senza scrupoli. Gente che tarocca i conti, truffa lo Stato e intasca perfino i soldi che servivano a comprare l’acqua o le sigarette ai profughi. E, ancora una volta, finiscono indagati i prefetti per non aver impedito ai vertici delle cooperativ­e di arricchirs­i illegalmen­te sulle spalle dei migranti. L’ultima inchiesta - legata alla gestione del Cara di Gradisca - arriva da Gorizia e mette nel mirino 42 persone, tra le quali l’attuale prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto, e l’ex prefetto di Treviso, Maria Augusta Marrosu. L’accusa è pesantissi­ma, associazio­ne a delinquere in concorso. Il prefetto Zappalorto, provato, non ha voluto rilasciare interviste ma è convinto di non aver commesso reati e si sente innocente.

I Centri di identifica­zione ed espulsione (Cie), sono strutture realizzate per trattenere gli stranieri «sottoposti a provvedime­nti di espulsione e o di respingime­nto con accompagna­mento coattivo alla frontiera» nel caso in cui l’ordine non sia immediatam­ente eseguibile.

Il Centro di accoglienz­a per richiedent­i asilo (Cara) è invece una struttura in cui vengono accolti i migranti appena giunti in Italia irregolarm­ente che intendono chiedere la protezione internazio­nale

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Accoglienz­a Nuove inchieste

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