Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Progetto innovativo» Il Cio conferma il favore ma la Svezia resta in corsa
VENEZIA «Un progetto innovativo, in cui si vede l’impatto molto positivo delle riforme dell’Agenda olimpica 2020». L’ex rugbista romeno Octavian Morariu, presidente della Commissione di valutazione del Cio per i Giochi olimpici invernali del 2026, si dice sorpreso - in positivo - dai dossier presentati da Milano-Cortina e da Stoccolma-Are, la nostra competitor. «Entrambi i Paesi - prosegue Morariu - hanno una vasta esperienza nell’organizzazione di campionati mondiali, con infrastrutture esistenti e operatori esperti. Ciò ha permesso loro di ridurre gli investimenti e aumentare la sostenibilità dei loro progetti, garantendo un’eredità importante alle loro comunità». In media, le città candidate 2026 utilizzeranno l’80% di spazi esistenti o temporanei, rispetto al 60% dei candidati per i Giochi del 2018 e 2022. Inoltre i costi operativi sono in media del 20% (circa 400 milioni di dollari) inferiori a quelli dei due precedenti processi di candidatura.
Le parole di Morariu se da un lato lusingano Milano e Cortina, dall’altro lasciano intendere come Stoccolma e Are restino in pista a tutti gli effetti, nonostante l’assenza di un governo in Svezia. E difatti il presidente del Coni Giovanni Malagò avvisa tutti: «La Svezia non ha mai ospitato un’Olimpiade invernale, ha due membri del Cio particolarmente influenti e importanti, e noi abbiamo ospitato l’ultima Olimpiade invernale nel 2006. Saremmo dei pazzi se pensassimo che questa partita non è apertissima. Bisogna arrivare a 44 voti su 87, c’è da pedalare».
Fino a fine giugno, quando a Losanna, Svizzera, il Cio comunicherà il verdetto ufficiale, nessuno potrà rilassarsi. La Commissione guidata da Morariu sarà a Stoccolma-Are dal 12 al 16 marzo e a Milano-Cortina dal 2 al 6 aprile. Poi inizierà a stendere la sua relazione. «Non c’è più spazio per i “no” - prosegue Malagò -, perché la barca ha già lasciato il porto. Com’è nello stile italiano siamo arrivati all’ultimo secondo ma ce l’abbiamo fatta, siamo dei precursori e siamo molto orgogliosi». I dubbi del governo? «Altri Paesi non hanno la nostra “volatilità” in termini di dire sì o no ma loro hanno un problema diverso: il referendum (quello indetto dalla città di Stoccolma, hanno vinto i “No”, ndr.). E non sono sicuro di quale sia il peggiore. Questo governo sa che il più forte fattore della nostra offerta è la forza del nostro comitato olimpico».
In chiusa, il presidente del Coni riserva pure una nuova sorpresa: il possibile ri-coinvolgimento di Torino. «La storia recente ci mostra che sorgono nuove opportunità una volta che ti sono stati assegnati i Giochi».
” Morariu (Cio) Si vede l’impatto molto positivo dell’Agenda 2020, sostenibilità e costi ridotti