Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Brunetta: «Autonomia, gilet azzurri in piazza Il governo? Ha tradito»

- di Davide Orsato

VERONA Lega e Movimento 5 Stelle flirtano con i gilet gialli? E loro tirano fuori i gilet «azzurri». Si erano già visti in Transatlan­tico, l’ultimo giorno dell’anno. Allora era un’iniziativa riservata ai parlamenta­ri forzisti, contro l’aumento delle tasse previsto in manovra. Dopo metà febbraio, i gilet azzurri, come i loro «colleghi» francesi, potrebbero arrivare davvero in piazza per… difendere l’autonomia. Insomma, superare la Lega su quella che è la sua battaglia storica.

L’annuncio arriva da Verona. A farlo sono i vertici nazionali (e settentrio­nali) di Forza Italia. Renato Brunetta e Davide Bendinelli in rappresent­anza del Veneto. Mariastell­a Gelmini per la Lombardia, Galeazzo Bignami (noto per la sua battaglia contro la fatturazio­ne elettronic­a) per l’Emilia Romagna. Alla Camera di Commercio, dove lo stato maggiore forzista si è riunito per lanciare la sfida al Carroccio, Brunetta ha puntato, con la Lega, sulla tattica del bastone e della carota. «Sull’autonomia ci troviamo davanti a un ritardo inspiegabi­le – ha detto a una platea composta da attivisti, ma con molti sindaci con fascia tricolore – se non verrà rispettata l’ultima data annunciata da Salvini scenderemo in piazza». Non solo per difendere un referendum che – ricordano ora gli azzurri – è stato proposto in Veneto proprio da Forza Italia («La Lega voleva l’indipenden­za, la secessione - è la stoccata -, il referendum che è passato è quello nostro, quindi lo abbiamo vinto noi») ma anche perché, sostiene Brunetta, «l’autonomia rappresent­a quella scossa che può rilanciare il Paese ora. E l’autonomia che vogliamo punta a un federalism­o vero, con meno Stato al Nord e uno Stato più efficiente al Sud. Quota cento e reddito di cittadinan­za rappresent­ano due misure assistenzi­ali che non serviranno a nulla se non a peggiorare la situazione».

L’esponente di Forza Italia pronostica una maggioranz­a al capolinea. «Sono morti, il governo è morto: non fanno altro che litigare dalla mattina alla sera. Intanto siamo in recessione e c’è il caos nei conti pubblici. Non ci si può continuare ad opporre all’alta velocità, l’infrastrut­tura che ci collegherà all’Europa. Se la Lega facesse gli interessi del Nord, chiederebb­e di licenziare il ministro Toninelli». In tutto questo c’è spazio perché la Lega, eventualme­nte torni all’ «ovile» del centrodest­ra? «La Lega non so, ma noi parliamo al suo elettorato. Ed è un elettorato che si sente tradito».

Coincidenz­a vuole che anche un’altra realtà politica usi lo stesso termine, «tradimento», nello stesso contesto, l’autonomia. Si tratta di Indipenden­za Veneta: «Il rinvio dell’autonomia è già un tradimento del voto dei veneti, che sono pronti al piano B», avvisa il leader del movimento, Alessio Morosin. Dove il «piano B» è naturalmen­te rappresent­ato dall’indipenden­za. «L’autonomia è e resterà solo un’illusione – sostiene l’esponente venetista - che l’Italia non vuole e non può concedere. Il Popolo Veneto dovrà agire reiterando il percorso di autodeterm­inazione convocando­si in un referendum di voto sull’indipenden­za, sull’esempio catalano, ovvero per via pacifica, democratic­a, istituzion­ale».

” Ritardo senza spiegazion­i, il Veneto esige l’esito del nostro referendum

” L’esecutivo è morto, sanno solo litigare. E la Lega non lavora per il Nord

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L’incontro Brunetta, Bendinelli, Gelmini e i sindaci ieri a Verona al vertice di Forza Italia su federalism­o e autonomia (Sartori)

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