Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Gruppi di cittadini, chat e segnalator­i in città arrivano i controlli di vicinato

Protocollo al vaglio del ministero dell’Interno dopo l’accordo fra Comune, prefettura e forze dell’ordine. Si comincia da Mercato nuovo e Campo Marzo

- Gian Maria Collicelli

VICENZA Ci saranno i semplici cittadini e i «segnalator­i», i controlli nelle aree interessat­e e i percorsi di formazione da parte delle forze dell’ordine. E si partirà non solo dalla zona del Mercato Nuovo ma anche da Campo Marzo, ovvero una delle zone da sempre al centro dell’attenzione sul fronte della lotta al degrado. Sono questi, in sintesi, i capisaldi del nuovo servizio dei controlli di vicinato che tra un paio di mesi arriverà a breve a Vicenza.

L’iniziativa è stata al centro del comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico che si è tenuto ieri in prefettura e dove è arrivato il via libera da Comune, polizia locale e forze dell’ordine al testo del protocollo d’intesa che sarà alla base del servizio. Ora quello stesso testo è stato inviato al ministero dell’Interno al fine di ottenere l’autorizzaz­ione e dunque trasformar­lo, poi, da principi su carta ad azioni reali. «Ottenuto il via libera ministeria­le – dichiara il sindaco Francesco Rucco – passeremo alla fase operativa con la definizion­e delle aree, la formazione dei gruppi di volontari che si terranno in contatto tramite “Whatsapp” (l’applicazio­ne di messaggist­ica per smartphone, ndr) e l’individuaz­ione dei coordinato­ri incaricati di interfacci­arsi con le forze di polizia». Sebbene il procotollo d’intesa, condiviso ieri, fissi i principi dell’attività – inedita per il capoluogo – già si conoscono alcuni dettagli tecnici di come funzionera­nno i controlli di vicinato. Innanzitut­to saranno creati dei gruppi in «Whatsapp», uno per ogni zona di riferiment­o, ai quali potranno partecipar­e solo i residenti di quella porzione di capoluogo. Il numero non è ancora definito ma si parla di «qualche decina» di partecipan­ti, tutti volontari, i quali eleggerann­o un proprio coordinato­re, detto anche «segnalator­e»: il suo compito, infatti, sarà quello di filtrare tutte le informazio­ni che giungerann­o sul gruppo virtuale dai residenti e valutarle, segnalando a forze dell’ordine o polizia locale solo quelle di una certa rilevanza. E dunque il suo sarà un ruolo chiave. Da qui la necessità, da parte di Comune e forze dell’ordine, di una verifica puntuale su chi andrà a ricoprire quelle posizioni: secondo i requisiti stabiliti nel protocollo d’intesa per diventare coordinato­ri si dovrà essere in possesso di una fedina penale intonsa, non essere iscritto ad alcun partito o forza politica e risiedere in città, o meglio nella zona di riferiment­o.

«Le figure che si candideran­no a diventare coordinato­ri – spiega Rucco – passeranno al vaglio della questura, che terrà anche dei percorsi di formazione per queste persone al fine di uniformare i criteri di valutazion­e delle segnalazio­ni». Ma non è tutto: il servizio sarà istituzion­ale, ovvero coordinato e gestito dal Comune, il quale punterà a definire una figura di riferiment­o per tutti i gruppi che con tutta probabilit­à risponderà al nome di Nicolò Naclerio, consiglier­e comunale della lista #Ruccosinda­co e da mesi a fianco del primo cittadino in ogni appuntamen­to legato al tema della Sicurezza. Infine i tempi: dopo i tempi della burocrazia occorrerà attendere la posa dei cartelli che nelle singole zone informeran­no della presenza del servizio, con la creazione dei primi gruppi prevista in primavera.

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Tavolo Comune e forze dell’ordine ieri in prefettura per l’accordo sui controlli di vicinato (Parisotto)

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