Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Postino infedele, inchiesta archiviata
Breganze, era stato trovato con mezza tonnellata di lettere tra casa e garage
BREGANZE Archiviata l’inchiesta sul portalettere con mezza tonnellata di posta in casa: nessuno ha infatti presentato querela contro il portalettere di Breganze. «Una conclusione corretta, il reato non era procedibile e si trattava in definitiva soprattutto di materiale di scarsa importanza, una sola raccomandata» dichiara l’avvocato Elisa Castrilli, legale dell’ex postino Andrea Consolaro denunciato nel gennaio 2018 per aver trattenuto la posta per otto anni.
BREGANZE Archiviata l’inchiesta sul portalettere con mezza tonnellata di posta in casa: nessuno, né utenti a cui non erano state recapitate lettere né le Poste Italiane, aveva presentato querela. «Una conclusione corretta, il reato non era procedibile e si trattava in definitiva soprattutto di materiale di scarsa importanza» dichiara l’avvocato Elisa Castrilli, legale dell’ex postino Andrea Consolaro.
Il caso del 56enne di Breganze, scoperto a gennaio 2018, aveva avuto eco sulle cronache nazionali. Nei giorni scorsi il gip di Vicenza Roberto Venditti ha emesso il decreto di archiviazione accogliendo la richiesta del pm Claudia Brunino che, dopo la clamorosa scoperta del caso, aveva avviato un’indagine. Ma pare che nella montagna di corrispondenza – 573 chili, fra la posta in casa e quella in garage – ci fosse un’unica raccomandata: «È venuta meno la procedibilità: nessuno dei soggetti, né le persone interessate né le Poste, ha sporto querela» conferma l’avvocato Castrilli che assieme al legale Diego Novello per la parte civile difende il portalettere.
Per il compartimento di polizia postale di Venezia quello avvenuto a gennaio 2018 è stato il più ingente sequestro di materiale postale mai effettuato in Italia. Consolaro è stato sospeso da Poste Italiane, datore di lavoro, già il 14 dicembre 2017. La scoperta era stata fatta per caso da alcuni volontari dell’ecocentro di Breganze: avevano fatto partire una segnalazione dopo aver trovato nell’isola ecologica 25 cassette gialle di Poste Italiane contenenti invii postali. Arrivavano da un garage che in precedenza era stato nelle disponibilità del 56enne: i nuovi inquilini, ignari del polverone che ne sarebbe uscito, avevano sgomberato tutto portando il materiale all’ecocentro. Si è poi scoperto che Consolaro aveva ammassato negli anni pubblicità ed elenchi del telefono, (Pagine Bianche del 2013 e 2014), posta commerciale di onlus, plichi ancora sigillati ma anche bollette telefoniche e del servizio elettrico nazionale, oltre a buste con l’invito a pagare il vecchio canone della Rai. C’era anche della pubblicità elettorale del 2010, segno che la mancata consegna era iniziata almeno otto anni fa. La posta non recapitata, dopo essere stata pesata dagli agenti di polizia e quantificata, è stata portata nel capoluogo provinciale con un mezzo pesante: da lì, un po’ alla volta, nei mesi scorsi è partito lo smistamento e finalmente il recapito ai legittimi destinatari.