Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Rifiuti, sbandati e incuria nella casa che Fogazzaro definì il «Villino dei faggi»

- El.Ra.

VICENZA Sporcizia ovunque e mobili rotti da qualcuno che ne ha fatto il proprio rifugio. Visto il degrado, un gruppo di ragazzi alla ricerca di fenomeni paranormal­i è anche andato dentro di notte alla ricerca di fantasmi, rimanendo però deluso.

Il Villino dei Faggi Fogazzaro-Roi, a Tonezza del Cimone, versa ormai da anni in uno stato d’incuria reso ancora più pesante da un incendio che non più tardi di tre anni fa ha distrutto le ex scuderie. Il sindaco Diego Dalla Via nell’estate del 2015 aveva lanciato un appello pubblico perché qualcuno prendesse a cuore la situazione dell’ex scuola alberghier­a. Il tempo è passato, la situazione è peggiorata: ma ora a dar manforte al primo cittadino è un gruppo di persone legate alla villa: o perché ex studenti o perché appassiona­ti della letteratur­a di Antonio Fogazzaro. La struttura, infatti, citata come «villino dei faggi» nel «Piccolo mondo moderno», fu la residenza della figlia dello scrittore (Gina) sposata con il conte Giuseppe Roi.

Da qualche giorno si è costituito un comitato che intende «salvare» la struttura o, quanto meno, liberarla dal degrado in cui versa. «L’obiettivo principale è sensibiliz­zare l’opinione pubblico sulla situazione della villa – spiega William Rigon, presidente del comitato Salviamo il Villino dei Faggi Fogazzaro-Roi –. L’idea è partita ancora tre, quattro anni fa, ma si è concretizz­ata nell’ultimo periodo assieme a Paola Franco dell’associazio­ne Cammini Veneti e Anna Chimento, commercian­te di Tonezza. Avuta la disponibil­ità del sindaco, abbiamo l’intenzione di contattare la proprietà dell’edificio, la società Casa Alpina Tonezza, per capire come intervenir­e».

Tra le prossime iniziative del comitato c’è la volontà di far inserire la villa in stile liberty nel concorso «I luoghi del cuore» del Fondo Ambiente Italiano (Fai) e di ricevere molti voti da tutta Italia. «Inoltre, a livello pratico, sarebbe bello poter ripulire il bosco e il giardino e riuscire a fare lì delle manifestaz­ioni dedicate ad Antonio Fogazzaro» continua Rigon. L’obiettivo finale, comunque, rimane quello del recupero di fondi (coinvolgen­do Provincia e Regione in primis) per arrivare all’acquisto della struttura divenuta, grazie a Fogazzaro, parte della letteratur­a italiana e rimasta nel cuore di tanti studenti che l’hanno abitata per anni.

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