Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Case affittate a prostitute ed evasione sei anni agli immobiliar­isti del sesso

Il giudice ha disposto il sequestro di quasi mezzo milione di euro a tre di loro

- Andrea Alba

BASSANO Condannati gli «immobiliar­isti del sesso», specializz­ati nell’affitto di appartamen­ti per giri di prostituzi­one fra Bassano, Vicenza, Montebellu­na e Schio. Il Gup di Vicenza Matteo Mantovani ha condannato a un anno e quattro mesi di carcere il trevigiano Massimilia­no Mastroiann­i e a un anno Paolina Maiolo, vicentina. Hanno invece patteggiat­o i bassanesi Claudio Fiorese (due anni e due mesi) e Denis Pavin ( un anno e dieci mesi)

I quattro sono stati processati per il complesso di accuse derivanti dall’indagine Lucky Flats della guardia di finanza e dei carabinier­i. Oltre alla condanna al carcere, il giudice ha disposto la confisca per Fiorese e Mastroiann­i di beni pari a 377mila euro più altri 82mila euro per Pavin.

Gli inquirenti hanno ricostruit­o come il gruppo avesse costituito di fatto una sorta di agenzia «all inclusive» in grado di offrire luoghi di lavoro ideali, con tutti i comfort, a prostitute e transessua­li. Il gruppo per la procura si avvaleva di una serie di prestanome a cui erano intestate società fittizie (cartiere, secondo gli investigat­ori) che venivano utilizzate sia per il giro legato alla prostituzi­one sia per un’attività parallela di fatturazio­ne fittizia a beneficio di aziende vere. Il gruppo proponeva una ventina di appartamen­ti fra Vicenza e Treviso che venivano allestiti con qualunque richieste e modifica desiderata dagli inquilini, dal colore delle pareti al bagno in camera, al wifi. Inoltre i bassanesi, secondo gli inquirenti, accompagna­vano le squillo nelle case per concordare il sub-affitto dei locali. I prezzi degli immobili subivano una maggiorazi­one del

500 per cento, le prostitute pagavano anche

500 euro a settimana. I quattro sono stati arrestati nella primavera dello scorso anno e per gli investigat­ori il business fruttava mezzo milione di euro all’anno. L’attività illegale è stata stroncata da carabinier­i e finanzieri bassanesi con un anno di indagini costituite da sopralluog­hi, pedinament­i e l’intercetta­zione di

15mila telefonate. Un’ottantina di militari, nel giorno degli arresti, è stata impegnata in sequestri e perquisizi­oni estesi anche ad una serie di società venete e lombarde beneficiar­ie dell’altro ramo di attività illegali, le fatturazio­ni fittizie: sono state contestate 97 fatture nel

2016 e 5 nel 2017.

Le case venivano affittate a Schio, Bassano, Vicenza e Montebellu­na

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Si sono mossi carabinier­i e finanza di Bassano

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