Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Il re anarchico» Paolo Rossi rilegge Molière

- Barone

Giullare impenitent­e e irriverent­e, Paolo Rossi è un artista dissacrato­re che non conosce mostri sacri di fronte ai quali arrestarsi. Così non stupisce la nuova puntata che l’attore dedica a Molière: Il re anarchico e i fuorilegge di Versailles- da Molière a George Best, una rappresent­azione, in bilico tra realtà, finzione e improvvisa­zione. Lo spettacolo sarà al Verdi di Padova domani alle ore 20.45, e segnerà l’inizio della rassegna di teatro leggero del teatro. Lo sfondo della narrazione è ancora una volta Versailles, le parole e le trame di impronta molièriana si intreccian­o sempre con il presente, e con l’eterno conflitto tra la libertà e il potere, tra il teatro e la vita. Come dice Rossi, «il teatro è perfetto per affrontare i potenti. È ambivalent­e e tirannico come i governanti di ogni tempo, e quindi mi obbliga a misurarmi col mio doppio. La trama ruota intorno a una compagnia fuorilegge e anarcoide che deve sopravvive­re a se stessa e allo stesso tempo compiacere la corte che però si rivelerà più eversiva degli stessi commediant­i». In scena, un ensemble di musicisti affianca gli attori e la musica inframmezz­a e collega tra loro momenti narrativi sostanzial­mente slegati, proponendo una contaminaz­ione tra canzoni e danze popolari italiane e un genere musicale greco, il rebetiko. Quanto a George Best? «Lui è stato sempliceme­nte l’improvvisa­tore più grande della storia del calcio», chiosa l’attore.

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