Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Daspo urbani, il mantra del nuovo questore «Utili per la sicurezza»
Failla arriva da Arezzo. «E ora penso a VicenzaOro»
VICENZA Dal commissariato «Trevi Campo Marzio» di Roma, uno dei più grandi d’Italia, che comprende anche Senato, Camera, Presidenza del Consiglio e Ministeri, allo spaccio nell’area di Campo Marzo a Vicenza. Dal distretto dell’oro di Arezzo alla città per eccellenza dell’oro, Vicenza, con le sue fiere di respiro internazionale, la prossima solo tra qualche giorno.
Si è insediato ieri negli uffici di viale Mazzini il nuovo questore Bruno Failla, 57 anni, romano, in polizia dal 1983. «Sarò il questore della città e della provincia», precisa il successore di Giuseppe Petronzi (ora a Trieste), parlando di «azioni di contrasto e prevenzione», dell’adozione di fogli di via e daspo urbani, allontanamenti, quali «strumenti validi per incidere sulla criminalità», e del suo impegno «per rendere la città più sicura, vivibile, e i cittadini più sicuri, nella concretezza e nella loro percezione».
Failla parla dell’incarico ricoperto ad Arezzo da settembre 2016 a pochi giorni fa – il suo primo incarico da questore – come di una «esperienza positiva». E il nuovo inquilino di viale Mazzini è entusiasta della nuova che lo attende. «Ci sono le motivazioni giuste per iniziare subito a lavorare e fare qualcosa di positivo». Qualche giorno solo per capire le dinamiche sociali, criminali e delinquenziali del territorio: «Perché io ascolto tutti, raccolgo la voce di ciascuno per mio carattere e impostazione professionale ma voglio rendermi conto di persona, ogni realtà va analizzata nel suo contesto».
Il primo impegno del neo questore è dietro l’angolo: Vicenzaoro January, che si apre venerdì. «Ad Arezzo negli ultimi due anni e mezzo abbiamo gestito un dispositivo pressoché perfetto, non si è rilevata infatti alcune criticità, tra l’altro già in contatto con Ieg e altre realtà vicentine – spiega - il dispositivo qui è di gran lunga affidabile, ritengo che possiamo attuarlo in modo stabile, se c’è poi qualche miglioramento da pensare in prospettiva futura lo faremo». Quanto alla sua fama di questore dal foglio di via e daspo urbano facile, commenta: «Sono leggi dello Stato, sono strumenti che ritengo assolutamente produttivi di effetti, li ho sperimentati ad Arezzo, in particolare il rimpatrio con il foglio di via obbligatorio, e vedrò se sono applicabili anche qui».
Failla parla dei «importanti risultati» raggiunti ad Arezzo: «In quella realtà territoriale di criminalità locale ce n’era poca, era quasi tutta importata, il foglio di via ci ha permesso di incidere fortemente: più aumentavano i rimpatri e più diminuivano alcune fattispecie di reato. Vediamo se si potrà fare qui».
La determinazione non manca affatto. «La mia regola è impegnarsi a fare tutto per raggiungere l’obiettivo – annuncia - : quindi se tutti gli strumenti sono utili per cercare di rendere la città più sicura, li useremo. Questa è la mia mission. Ora mi dovrà rendere conto, analizzerò, valuterò..». E, quanto ad obiettivi raggiunti, parla della soddisfazione «nel leggere che Arezzo è salita nella classifica della qualità della vita anche per la sicurezza raggiunta». L’augurio è quello di replicare qui.