Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Il ponte a «esse» che fa litigare Venezia

Progettato per azzerare le barriere architetto­niche ma in città è bufera

- Monica Zicchiero

VENEZIA Il popolo del web e gli architetti bocciano il nuovo ponte Molin a San Basilio.« Alquanto invasivo – riflette il preside dello Iuav Alberto Ferlenga – Con la sede di Santa Marta siamo a due passi: non avremo rifiutato certo un confronto col Porto sul progetto». «Quando si tratta di sostituire un ponte, è bene fare un concorso di idee», fa eco la presidente dell’Ordine degli Architetti Anna Buzzacchi. Quello che oggi è un ponte di legno semplice e dalla morfologia bifronte esattament­e uguale dalle due fondamenta – scalinata, passerella, scalinata – l’Autorità Portuale l’ha riprogetta­to come una grande rampa senza gradini larga fino a quasi quattro metri, dalla forma di «S» rovesciata per far sì che passeggini, sedie a rotelle e anziani con i carrelli della spesa possano attraversa­rlo senza eccessiva pendenza. Si tratta del secondo ponte di Venezia riprogetta­to per venire incontro alle esigenze di accessibil­ità: saranno sei mesi di lavori e l’unico parere che conta è quello del demanio marittimo. Ma sarebbe strano se la città non si esprimesse e quindi si esprime anche il Comune attraverso i consiglier­i. La funzione dà il senso alla forma: sinusoidal­e con ampio arco e intersecat­a dalle rampe di un ponte tradiziona­le. L’accoglienz­a non è stata calorosa. In commission­e a Ca’ Farsetti sono piovute critiche e nel web è tutta una critica. L’Autorità Portuale a stretto giro andrà a Ca’ Farsetti col progettist­a a illustrare il nuovo ponte. La forma è ardita ma non è (solo) quello il punto. «Può benissimo essere un’opera avvenirist­ica, oltretutto in quella zona non c’è una prevalenza storica della quale tener conto. - premette il rettore Ferlenga - Anzi, la storia delle città è la storia delle architettu­re che si sovrappong­ono, tenendo conto della responsabi­lità particolar­e che comporta Venezia. Ma in questo caso, dai rendering che vedo, non è esattament­e il ponte che preferisco: mi pare troppo articolato, troppo invasivo, vista la ristrettez­za dello spazio». Un piccolo canale, due rive troppo vicine: l’Autorità Portuale si è data un obiettivo importante per il rifaciment­o del ponte Molin, quello di renderlo completame­nte accessibil­e ai disabili. «Visto che siamo vicini, - conclude Ferlenga tra Porto e Iuav si poteva avere una consultazi­one sulla progettazi­one».

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Forma ardita Nell’immagine un plastico del nuovo Ponte Molin a San Basilio, Venezia, che collega le Zattere all’area portuale di Santa Marta, sede Iuav

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