Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Esce dalla scuola per i sordomuti travolta e uccisa mentre attraversa

La donna, 55 anni, era sulle strisce pedonali. L’automobili­sta: non l’ho vista

- Benedetta Centin

TORRI DI QUARTESOLO Era già arrivata ad attraversa­re metà della carreggiat­a e per farsi notare dall’automobili­sta che stava sopraggiun­gendo aveva anche alzato in aria la stampella con la quale si aiutava a camminare. Ma non è valso a nulla: la 55enne non è riuscita ad arrivare dall’altra parte della strada, alla fermata dell’autobus. L’utilitaria non ha nemmeno accennato a frenare avvicinand­osi a lei. L’ha caricata sul cofano, facendola cozzare contro il parabrezza che ha infranto, e scaraventa­ta a poco meno di una ventina di metri più avanti, fermandosi poco dopo. Un impatto troppo violento perché la donna sopravvive­sse. È morta sul colpo Monica Nerbiati, 55enne residente in centro a Vicenza, abituata quasi ogni giorno ad andare a salutare le suore all’istituto Effetà per la rieducazio­ne audiofonet­ica dove era stata in cura. Istituto che si trova quasi di fronte al punto in cui è stata investita. Lì dove sono arrivati l’ambulanza del Suem con il medico che ha solo potuto constatare il decesso della vicentina e anche l’avvocato che le faceva da amministra­tore di sostegno.

L’ennesima tragedia della strada si è registrata ieri alle 11.30 circa lungo il rettilineo di via Po a Marola di Torri di Quartesolo. E si tratta dell’ennesimo pedone travolto sulle strisce: il terzo in appena due giorni. Lunedì mattina infatti un 75enne era stato investito a Brendola, finendo all’ospedale in gravissime condizioni, in rianimazio­ne, e nel pomeriggio un altro uomo era stato urtato lungo viale Trieste a Vicenza, con ferite per fortuna meno gravi. Ieri, altro caso, purtroppo mortale. Spetterà alla polizia locale di Torri, che ha effettuato i rilievi e deviato il traffico per il tempo in cui il tratto di strada è rimasto chiuso in entrambi i sensi di marcia, inoltrare nelle prossime ore una relazione al pubblico ministero di turno che aprirà un’inchiesta per omicidio stradale. Indagando inevitabil­mente l’automobili­sta, un 58enne di Marola, a cui è già stata ritirata la patente. Risultato negativo all’alcoltest, disperato per l’accaduto, il conducente, che viaggiava verso Vicenza, ha ammesso di non aver proprio visto la donna in mezzo alla strada che attraversa­va aiutandosi con la stampella. Stando a quanto avrebbe riferito agli uomini del comandante Paolo Bertozzo era stato distratto dal ciclista alla sua destra. «Ero preoccupat­o di superare la bici senza farla cadere – avrebbe raccontato il 58enne che stava andando a un colloquio di lavoro – la bici non l’ho proprio vista». E in effetti sull’asfalto non c’è segno di frenata della Ford Fiesta, che avrebbe mantenuto una velocità entro i limiti stando ai primi rilievi, tanto che si è fermata una quindicina di metri dopo il terribile impatto, con segni ben evidenti su parabrezza, infranto, e sul cofano, ammaccato. Forse la visuale del conducente potrebbe essere stata viziata dal montante dell’auto, tra lo spigolo e il parabrezza. Stando anche al ciclista, testimone dell’incidente, la donna aveva infatti alzato la stampella in aria per farsi notare. Un tratto di strada, quello, che era abituata ad attraversa­re per le sue visite presosché quotidiane all’istituto Effetà. Usciva dal cancello della scuola, percorreva le strisce pedonali e dall’altra parte della strada aveva subito la fermata dell’autobus con cui tornava a casa, in centro, dove viveva sola. Ma ieri non è più rientrata.

Intanto preoccupan­o le condizioni del 75enne di Brendola. La donna di 45 anni che lo ha investito con l’auto verrà indagata per lesioni gravi dalla procura.

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