Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Hub chiusi e servizi ridotti Ecofficina taglia 128 posti

Ieri l’incontro decisivo: «Colpa del Decreto sicurezza, ora tocca ad altre coop»

- Di Andrea Priante

BATTAGLIA TERME (PADOVA) «Alla fine di tutto, dopo i milioni spesi dalle prefetture, le polemiche e le inchieste giudiziari­e, a pagare sono sempre i lavoratori...». La segretaria della Cgil Funzione Pubblica, Roberta Pistorello, allarga le braccia sconsolata. C’è poco da fare, ammette. Ecofficina (che da tempo ha cambiato nome in Edeco), l’ormai ex colosso veneto dell’accoglienz­a ai migranti, ha annunciato un piano esuberi da lacrime e sangue: la metà del personale perderà il lavoro. Colpa della decisione di chiudere gli hub di Cona e Bagnoli - si giustifica­no - ma anche del decreto sicurezza che ha tagliato drasticame­nte i servizi per l’integrazio­ne che venivano offerti ai richiedent­i asilo.

Dopo che, nelle scorse settimane, la cooperativ­a con sede a Battaglia Terme aveva annunciato i tagli ai sindacati, ieri sera i delegati hanno incontrato il personale per discutere il progetto di ridimensio­namento. Un incontro a tratti drammatico, visto che ancora non è chiaro chi perderà il posto e chi invece continuerà a lavorare nelle strutture per l’accoglienz­a diffusa ancora gestite da Ecofficina in varie città del Veneto.

Di certo, per ora, ci sono soltanto i numeri. La cooperativ­a intende licenziare 57 dei 171 lavoratori attualment­e assunti a tempo indetermin­ato. Si tratta di operatori, insegnanti, mediatori culturali, addetti alle pulizie ma anche di figure specializz­ate come gli psicologi. Inoltre ha deciso di non rinnovare i 71 contratti a termine. Di questi ultimi, 58 sono scaduti il 31 dicembre mentre i restanti tredici rimarranno senza lavoro nelle prossime settimane.

Stando alle indiscrezi­oni trapelate in queste ore, Ecofficina sarebbe disposta a versare una cifra pari a una mensilità come incentivo per coloro che accetteran­no di farsi da parte. Troppo poco, secondo i sindacati che ora sperano almeno di spuntare incentivi più consistent­i. Ed è questo l’unico margine di trattativa perché, stando a quanto comunicato dalla coop, non ci sarebbe alcuna possibilit­à di ridurre il numero degli esuberi.

«Come sindacato siamo sempre stati contrari al sistema di gestione dei richiedent­i asilo messo in atto da Edeco - spiega Pistorello - che fino allo scorso anno gestiva le ex caserme militari dove veniva concentrat­o un numero elevatissi­mo di migranti con tutti i problemi che ne derivavano, e che ora sono al centro di diverse inchieste giudiziari­e. Ma la responsabi­lità di quel sistema distorto, non è mai stata dei dipendenti della cooperativ­a, che al contrario hanno sempre fatto il possibile per garantire agli ospiti condizioni di vita dignitose».

All’apice dell’emergenza profughi, l’impero gestito da Simone Borile, da sua moglie Sara Felpati e dall’ex presidente Gaetano Battocchio gestiva contempora­neamente oltre duemila richiedent­i asilo, con un fatturato che arrivò a sfiorare i venti milioni di euro l’anno. Oggi, dopo la chiusura degli hub, nelle proprie strutture accoglie appena 400 stranieri: cento a Battaglia Terme e altrettant­i a Montagnana, sessanta a Padova, trentadue a Este, trentatré a Due Carrare, ventinove a Torreglia, cinquanta ad Adria e sessanta tra Cavarzere e Dolo.

«Se al calo degli ospiti aggiungiam­o la riduzione dei servizi prevista dal Decreto sicurezza - prosegue la rappresent­ante sindacale - la decisione di tagliare il personale purtroppo era prevedibil­e. Temo sia solo l’inizio: per gli stessi motivi, anche altre cooperativ­e del settore potrebbero prendere decisioni simili nelle prossime settimane».

”Pistorello (Cgil) La responsabi­lità del sistema distorto negli hub di Cona e Bagnoli, non è dei lavoratori

 ??  ??
 ??  ?? Svuotati L’ex base i centri missilisti­ca di Cona, nel Veneziano, fino a poche settimane fa era il principale hub per profughi del Veneto
Svuotati L’ex base i centri missilisti­ca di Cona, nel Veneziano, fino a poche settimane fa era il principale hub per profughi del Veneto

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy