Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Negozio esplode, dodici fuori casa

Un incendio, poi la deflagrazi­one: distrutto il centro di riparazion­e per pc e telefoni di corso San Felice Inagibili gli alloggi dell’intera palazzina. Si indaga sulle cause: un’anomalia elettrica la prima ipotesi

- Benedetta Centin Gian Maria Collicelli

VICENZA Cinque famiglie senza casa, almeno per un po’, e tanta paura. Sono le conseguenz­e dell’incendio, con successiva esplosione, in un negozio di riparazion­e di pc e telefoni in corso San Felice. Martedì, alle 20.30, il botto e la fuga dei condomini.

VICENZA Prima l’incendio, poi l’esplosione. In pochi attimi il centro di riparazion­e pc e smartphone «Nucleus Blue» viene devastato dalle fiamme, probabilme­nte innescate da un corto circuito, da un’anomalia elettrica. Quindi sventrato da una deflagrazi­one dovuta forse ai vapori di solventi di cui era saturo l’ambiente. E lo spostament­o d’aria abbatte il muro divisorio tra negozio e ingresso residenzia­le, infrange i vetri delle porte degli appartamen­ti dei piani superiori, crepa il lucernaio delle scale. Poi arriva il buio, il fumo acre che raggiunge il terzo piano e toglie ogni visibilità, che si insinua nelle case e sporca ovunque; anche le tavole imbandite per la cena che i condomini, nel panico, alcuni già in pigiama, hanno abbandonat­o in fretta e furia per riversarsi nel cortile interno, trovando la porta d’ingresso sbarrata da cumuli di detriti e dal muro che, crollando, aveva travolto anche i contatori del gas.

Sono stati momenti di puro terrore martedì verso le 20.30 per cinque famiglie, dodici persone compresi tre anziani e una bambina di 8 anni, che vivono in una palazzina di Corso Santi Felice e Fortunato 217, di proprietà della parrocchia (in uno degli appartamen­ti anche il parroco don Bortolomeo Maltauro in questi giorni fuori città). Famiglie sfollate, che per il secondo giorno consecutiv­o hanno dormito fuori casa: anche stanotte hanno trovato ospitalità da amici e parenti, compresa la donna che martedì sera, su iniziativa dei servizi sociali del Comune, aveva dormito in albergo.

Potrebbe essere così anche per i prossimi giorni. Il Comune ieri infatti ha emanato un’ordinanza che ha dichiarato inagibili le abitazioni fino al terzo e ultimo piano. Il provvedime­nto, firmato dal vicesindac­o, Matteo Tosetto, si è reso necessario dopo i rilievi di vigili del fuoco e referenti dell’Usl 8 Berica, che hanno rilevato la necessità di bonificare gli ambienti da fumi e detriti e di rimuovere il lucernario rotto che sovrasta il vano scale. «Per i tecnici comunali non ci sono danni struttural­i all’edificio – precisa Tosetto, in sopralluog­o anche ieri come la sera dell’emergenza – ma non ci sono ancora le condizioni per garantire un rientro in piena sicurezza negli appartamen­ti. Solo quando la proprietà avrà ottemperat­o a queste prescrizio­ni potremo revocare l’ordinanza di sgombero».

Nel dettaglio, dunque, oltre a rimuovere il lucernario servirà ripulire gli ambienti e ritinteggi­are le pareti delle abitazioni, invase dalla fuliggine, e ripristina­re vetri di porte e finestre. Ben più importanti invece i danni provocati al negozio al piano terra che affaccia in strada, in cui hanno effettuato rilievi i pompieri, anche del Nucleo investigat­ivo antincendi territoria­le, e i poliziotti della scientific­a della questura, che inoltreran­no una relazione in procura, che potrebbe procedere per incendio colposo.

Uno degli inquilini C’era fumo, ho pensato solo ad uscire. Ho preso il telefono e la giacca per me e mio padre di 78 anni

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Il condominio A destra la palazzina che ospita il negozio andato distrutto: gli appartamen­ti sono inagibili. A destra, in colonna, la titolare
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 ??  ?? Tutto distrutto Qui sopra e a lato tre immagini del negozio di riparazion­i di pc e cellulari distrutto nel rogo, con successiva esplosione, di martedì notte. (Foto servizio di Fabio Parisotto)
Tutto distrutto Qui sopra e a lato tre immagini del negozio di riparazion­i di pc e cellulari distrutto nel rogo, con successiva esplosione, di martedì notte. (Foto servizio di Fabio Parisotto)

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