Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Nonnismo su Giulia Il ministro: «Grave, i colpevoli paghino»

- Giulia Busetto (altri servizi sul Corriere della Sera)

MIRA (VENEZIA) «Mi fate male, mi fate male». Giulia Schiff lo strilla mentre la alzano al cielo colpendole gambe e dorso con pacche più o meno scherzose. Poi, sorretta per le braccia, i commiliton­i le spingono la testa contro l’ala di un aereo: ultimo pegno prima di gettarla in piscina (dentro la quale la ragazza scoppierà in lacrime).

Per loro un rito d’iniziazion­e, che precede abbracci e strette di mano. Per la ventenne, sergente pilota mirese, un atto di nonnismo, altro che «battesimo del volo». Tanto da denunciarl­o alla procura militare di Roma con video e fotografie in mano, pubblicate ieri dal sito del Corriere.

Dopo averli visti, la ministra della difesa Elisabetta Trenta ha chiesto subito chiariment­i allo stato maggiore dell’aeronautic­a, definendol­o «un episodio gravissimo che sto seguendo con attenzione. C’è un’indagine in corso e chi deve pagare, pagherà». Una vicenda che, assicura la forza armata, l’aeronautic­a già conosce e ha affrontato per tempo: «Il 5 ottobre abbiamo denunciato il fatto all’autorità giudiziari­a competente, disponendo contestual­mente l’esecuzione di un’inchiesta sommaria. No a strumental­izzazioni». Eppure «l’indagine si presenta complessa - ha detto il difensore dell’ex allieva della scuola di volo - perché il codice militare non prevede il reato di nonnismo e quindi l’attività dei pm prenderà in esame altre fattispeci­e penali». Il sergente Giulia in tutto questo, assicura l’avvocato, ha avuto un crollo emotivo. E pensare che tutto è cominciato nel migliore dei modi. Già campioness­a di atletica leggera, nel gennaio 2018 vince il concorso per l’ammissione di dieci allievi di complement­o dell’aeronautic­a. È la quarta classifica­ta su duemila: il sogno di diventare pilota militare di jet è sempre più vicino. Dopo aver frequentat­o l’istituto tecnico aeronautic­o accede quindi all’accademia di Pozzuoli. E subito dopo arriva la scuola di volo di Latina. Tutto alle stelle, compreso il superament­o, nel giorno incriminat­o, il 7 aprile 2018, della prova da solista. È proprio il volo andato a segno a costarle quel rito che l’ha tanto segnata. Una tradizione riservata a tutti gli allievi, rispondono gli ufficiali al padre della ragazza (anch’egli pilota) che chiede spiegazion­i. E forse il peggio deve ancora venire, perché una volta tornata in accademia alle lamentele seguono tre lettere di biasimo, un rimprovero e 60 turni di consegna. Fino alla doccia fredda il giorno prima dell’agognato brevetto: la commission­e permanente la espelle per insufficie­nte attitudine militare. Allora lei decide di denunciare.

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