Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Giovine e Naclerio in corteo accanto agli stemmi della Rsi Il Pd: «Giunta revisionis­ta»

Giornata del ricordo, polemica su assessore e consiglier­e

- Gian Maria Collicelli

VICENZA Una commemoraz­ione per la giornata del Ricordo, con tanto di stemma del «Raggruppam­ento nazionale combattent­i e reduci Rsi», Repubblica sociale italiana, e le polemiche che tornano a infuocare il clima politico in città. E il motivo non sta tanto nella manifestaz­ione in sé, quanto a chi ha partecipat­o a quell’evento: l’assessore alle Attività produttive Silvio Giovine e il consiglier­e Nicolò Naclerio (#Ruccosinda­co). E dunque, tornano le critiche dal mondo della sinistra nei confronti della giunta Rucco, accusata dal capogruppo del Pd in Consiglio, Otello Dalla Rosa, di «nascondere a fatica un volto di destra vera e nostalgica».

Al centro del caso c’è l’evento andato in scena domenica (giorno del Ricordo), ovvero la commemoraz­ione dedicata alle vittime delle foibe e all’esodo di Venezia Giulia e Dalmazia: un’iniziativa del comitato

” Giovine Sono andato alla manifestaz­i one, come andrò ovunque mi si chieda di partecipar­e alla celebrazio­n e in onore delle vittime delle foibe Il fatto Bandiere della Repubblica sociale alla commemoraz­ione di domenica I due politici: lì a titolo personale

apartitico «Vicenza non scorda», cui hanno partecipat­o sigle e associazio­ni varie, specie degli ambienti di destra, fra cui esponenti di Forza Nuova e dell’associazio­ne culturale «Continuità ideale», che hanno portato il labaro con la sigla della Rsi (in foto). Dal comitato organizzat­ore precisano che «la manifestaz­ione non ha carattere politico ma vuole solo ricordare una triste pagina della storia italiana». E il momento celebrativ­o, iniziato con un corteo in via Martiri delle Foibe e culminato con la posa di una corona di alloro, è stato partecipat­o: secondo gli organizzat­ori erano circa 150 i presenti.

Fra queste pure due volti dell’amministra­zione comunale, Giovine e Naclerio, invitati e oggetto di critica nei giorni successivi sui social network. «Hanno partecipat­o a titolo personale e non rappresent­avano il Comune» precisano da Palazzo Trissino, ma la polemica scoppia nelle parole che arrivano dal Pd: «Una manifestaz­ione fatta da nostalgici fascisti e revisionis­ti – dichiara Dalla Rosa – addirittur­a con bandiere del Rsi, conferma che sul fascismo, il revisionis­mo storico e sulla resistenza questa amministra­zione rimane ambigua e fatica sempre più a nascondere un volto di destra vera e nostalgica. Naclerio e Giovine non dovevano sfilare sotto le bandiere della Rsi, non è compatibil­e con il loro ruolo pubblico». I diretti interessat­i, intanto si difendono: «Era una manifestaz­ione in memoria delle vittime delle foibe – dichiara Naclerio – e non ho visto i simboli della Rsi». «Sono andato alla manifestaz­ione – osserva Giovine – come andrò ovunque mi si chieda di partecipar­e alla celebrazio­ne in onore delle vittime delle foibe».

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