Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Moda, sei venete tra le 40 big europee: «Shopping estero spesso occasione di crescita»
VENEZIA Nei 43 maggiori gruppi europei della moda, con fatturato sopra i 900 milioni, analizzati dall’area studi di Mediobanca per la ricerca Focus Moda, sei sono veneti e il primo, Luxottica (considerato prima della fusione con Essilor), si colloca in settima posizione. Ma fra le 163 entrate nella prima scrematura e cioè con fatturato superiore ai 100 milioni (i dati sono riferiti al 2017), quelle con sede in Veneto sono 35 e contribuiscono per il 37,1% al giro d’affari totale nazionale. Sono dati resi noti ieri nel corso della presentazione del rapporto, che ha dato anche altri dettagli. Il valore in termini assoluti delle aziende venete del fashion supera i 26 miliardi e la forza lavoro impiegata corrisponde a 187 mila addetti (di cui 85 mila in Luxottica e 34 mila per Calzedonia), vale a dire più della metà dei 363 mila lavoratori del settore nazionale.
I player della moda di casa nostra, inoltre, risultano anche leggermente più redditizi della media nazionale, esprimendo un Ebit medio del 9,1% contro l’8,9%, anche se questo valore è «drogato» dal 14,7% di Luxottica. Senza il colosso agordino l’Ebit medio scende al 6,1%. Alle spalle di Luxottica, nella classifica dei Top 43 europei, in ventesima posizione, c’è Calzedonia, con 2.314 milioni di fatturato. Seguono Otb (Diesel), Moncler, Sàfilo, Lir (Geox) e Benetton, ultimo della serie alla piazza 39 con 1.023 milioni.
Cifre lontanissime dalle prime posizioni, tutte sopra i 10 miliardi a cominciare da Lvmh
(42,6 miliardi), che ripropongono il tema della forza finanziaria e del rischio acquisizioni. «Il rischio c’è, le società a controllo straniero sono il 40% delle analizzate – è il punto di vista dei ricercatori di Mediobanca – ma vuol dire che abbiamo un buon appeal e comunque non va considerato un pericolo. Spesso il ‘Made in Italy’ ha accelerato dopo l’arrivo di capitali stranieri». Un esempio la veneziana Golden Goose, che con il fondo Carlyle, ha registrato una accelerazione che l’ha portata a chiudere il 2018 con ricavi per
186 milioni (+30%) con progetti di arrivare a 500 nei prossimi tre anni.