Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Gridano «buttati» all’aspirante suicida Rischiano la denuncia

- Antonio Andreotti

ROVIGO Istigazion­e al suicidio. È quanto rischiano alcuni facinorosi che l’altro ieri pomeriggio sono stati videoripre­si dalla Polizia scientific­a mentre stavano incitando a gettarsi in acqua il 38enne albanese di Solesino, paese in provincia di Padova.

Lo straniero si era sporto sulla balaustra del ponte sull’Adige a Boara, nel Rodigino , con intenti suicidi perché da molti mesi non riesce a vedere i suoi due figli avuti dalla ex moglie dalla quale si sta separando. Non ci sono fascicoli in procura a Rovigo al riguardo, ma gli «incitatori» ora rischiano di dover rispondere di un reato che viene punito con la reclusione da 5 a 12 anni se il suicidio si realizza, e con la reclusione da 1 a 5 anni se l’atto suicida non si verifica. Come è accaduto l’altro pomeriggio, quando dopo due ore di trattativa con agenti della Polizia ed una psicologa il 38enne, disoccupat­o, ha desistito dai suoi intenti accettando di mettersi in salvo.

Quando la trattativa era iniziata ed il 38enne era ancora sulla balaustra, qualche «testa calda» che stava guardando a pochi metri di distanza l’avveniment­o ha iniziato ad incitare a voce alta e gratuitame­nte l’uomo a gettarsi: «Dai salta», «Buttati giù».

Inevitabil­e la sorpresa prima, e lo sconcerto poi delle forze dell’ordine già sotto pressione per il delicatiss­imo contesto. Quando la notizia è cominciata a circolare in Internet, la situazione si è riprodotta anche sui social network dove non sono mancati commenti sprezzanti all’insegna del 38enne, tipo «Poteva gettarsi in acqua di notte così non disturbava», e riflession­i discutibil­i sui riflessi del traffico automobili­stico.

A tale riguardo il ponte sull’Adige l’altro ieri pomeriggio è stato chiuso un paio d’ore, dalle 17 circa alle 18.45, in entrambi i sensi di marcia per consentire una trattativa in piena sicurezza alle forze dell’ordine. Compresi i sommozzato­ri dei vigili del fuoco che sono scesi sul fiume con i loro mezzi nautici per trarre in salvo il 38enne qualora si fosse buttato o fosse scivolato. La chiusura del ponte che ha avuto inevitabil­i conseguenz­e su traffico nell’ora di rientro a casa dal lavoro, generando lunghe file.

Per quanto riguarda la situazione del 38enne, per ora non indagato, la Procura rodigina ha coinvolto i Servizi sociali del Comune dove abita l’albanese perché organizzin­o gli incontri coi due figli dell’uomo. È stata proprio l’impossibil­ità di vederli il motivo per cui il 38enne è andato sulla balaustra del ponte.

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Nel Rodigino L’intervento per salvare l’aspirante suicida

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